QUARESIMALE – Mercoledì I Quaresima
Gio 3,1-10; Lc 11,29-32
Cercare un segno, cercarlo per riaffermare la nostra fede, per portarci al Signore in spirito di docilità e di penitenza. Un segno. Quanti ne abbiamo! Ma noi questi segni, che il Signore moltiplica nella sua Chiesa, non sappiamo prenderli e troppe volte siamo svagati e assenti. Quanti segni nel fervore della carità, nel sangue dei martiri, nella eroicità di tanti che si immolano per nostro Signore!
Noi vorremmo, come gli Ebrei, qualche cosa che non sappiamo bene cosa sia, per potere avere una sensibilità che il Signore non ci concede, perché vuole che la nostra fede sia meritoria. Noi dobbiamo saper, con vera umiltà, riconoscere ciò che il Signore ci mette davanti. La stessa immagine del crocefisso deve essere così viva, deve essere così forte, da spronarci sempre ad una meditazione salutare.
Ma come lo guardiamo il crocefisso? Con un occhio distratto e con il cuore che non batte per amore. Dobbiamo saper leggere il crocefisso ed entrare così nella fede vera, che ci deve unire durante la santa Messa in modo particolare, perché nella Messa si rinnova l’oblazione che Gesù ha fatto sul Calvario. Ogni Messa ci deve parlare in una maniera molto forte e molto viva. Durante la Messa, guardando il crocefisso, dobbiamo cercare di far suscitare nell’anima nostra i sentimenti di compassione e di amore, i sentimenti di riconoscenza e di invocazione, perché quel sangue, che di nuovo si è offerto per il mondo, sia da parte nostra capito e portato ai fratelli, perché la Messa è per la salvezza del mondo intero. Noi ci uniamo a Gesù nella Messa, perché la sua sia anche la nostra Messa, perché anche noi possiamo collaborare a quest’opera meravigliosa che si compie ad ogni momento nella Chiesa: il Signore che prega il Padre perché gli uomini credano, perché gli uomini sappiano allontanarsi da tutte le tentazioni del male e porre la loro vita nel bene, perché sono fatti, sono fatti per Iddio, sono fatti per il Paradiso, sono fatti per una speranza che non viene meno.
Il Signore è lì per tutti, è lì per quelli soprattutto che soffrono, per quelli abbandonati, per quelli che più gemono in una terribile sequenza di cose, che li schiacciano.
Pregare! Pregare! Offrire per tutto il mondo! Invocare la pace e l’amore per tutti gli uomini. Non andiamo a Messa per noi, andiamo a Messa per tutti e il segno lo dobbiamo prendere proprio dal crocefisso che sovrasta l’altare: è il Signore di tutti, è il Crocefisso per tutti. Per tutti Gesù è morto, perché abbiano la vita e la vita eterna. Ecco perché dobbiamo pregare, perché tutti gli uomini possano avere la speranza, perché tutti gli uomini possano con l’aiuto meraviglioso della Messa arrivare a salvezza.
Preghiamo, insistiamo, sappiamo di essere gli ambasciatori davanti al buon Dio.
CODICE | 84CDQ01340N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 14/03/1984 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì I settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Guardare il Crocefisso, la Messa |
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