Ger 18,18-20; Mt 20,17-28
Questa pagina di Vangelo presenta un contrasto vivissimo, Gesù parla del Suo sacrificio, della scelta che ha fatto di una morte piena di sofferenze e di umiliazioni. Egli sarà schernito, sbeffeggiato, sarà flagellato e crocifisso. I discepoli non capiscono e stanno a discutere tra di loro chi deve tenere il primo posto, chi deve comandare, se l'egoismo di una madre che pretende tutto per i suoi figli. Il Signore richiama alla vera realtà del Suo regno su questa terra. Si partecipa al Suo regno bevendo il Suo calice, una espressione tipica per dire accettando fino in fondo la linea di Gesù: il calice, cioè la sofferenza, il dolore, il servizio, l'umiltà. È proprio così, siamo in un momento di quaresima in cui la liturgia insiste sull'umiltà, sull'accettazione della linea di Gesù. Dobbiamo riflettere a lungo proprio perchè l'umiltà è una virtù difficile, forse è la più difficile di tutte le virtù. Al Signore piacciono le anime umili, anche se uno fosse un angelo per la purezza, sarebbe rifiutato dal Signore se non fosse umile. L'umiltà è alla base di tutta la costruzione spirituale, umiltà vuol dire stare al nostro posto, vuol dire accettare quel posto che il Signore ci ha dato, umiltà vuol dire non innalzarsi sopra agli altri, non volere che gli altri servano a noi. L'umile è disposto a dare, l'umile è pieno di comprensione, l'umile non offende gli altri, l'umile sa essere sempre pronto a fare i piaceri anche se non li hanno fatti a lui. L'umiltà è dunque accettare la linea del Signore, fare quello che ha fatto Gesù, che offeso non offendeva, che buttato via non si vendicava. Gesù, l'umile che ha accettato la volontà del Padre e, quando il Padre gli ha chiesto di essere umile fino alla croce, obbediente fino alla croce, ha detto di sì. Dobbiamo fare la revisione sulla nostra umiltà perchè, se constatiamo dei difetti, vengono tutti da mancanza di umiltà. Bisogna essere umili come lo è stato Gesù, allora l'umiltà ci porterà alla confidenza come ci ha suggerito il salmo che abbiamo recitato: “Salvami, Signore, in te confido”. Se saremo umili, ecco avremo una preghiera veramente realizzata come ci insegna nella prima lettura il profeta Geremia. Chiediamo l'umiltà, chiediamola proprio in nome di Gesù umilissimo, in nome del Cuore Immacolato di Maria, che ha saputo seguire così da vicino Gesù in questa strada.
CODICE | 76CGQ01341N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 17/03/1976 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì II settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Seguire Gesù nell’umiltà |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS