05/03/1980 - Omelia Mercoledi II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 05/03/1980
Omelia, Mercoledì II settimana Tempo di Quaresima

Ascolta l'audio

Gio 3,1-10; Lc 11,29-32

“Che cosa vuoi? ”: è la parola che spesso il Signore rivolge a noi. Ma noi troppo frequentemente abbiamo una richiesta umana e povera come la madre dei figli di Zebedeo. Noi sappiamo bene come la misericordia di Dio è così grande, è così meravigliosa, lo sappiamo bene, ma il nostro cuore è pieno di desideri di cose di questo mondo, di benessere di questo mondo; purtroppo alle volte pieno di sciocchezze, del desiderio di sciocchezze. “Che cosa vuoi?” chiede ancora il Signore; ma che cosa dobbiamo volere? Il Signore risponde per noi, il Signore vuole che noi entriamo nella logica della fede, nel gusto della fede, nel senso profondo di fede, perché la fede è la grande forza, la fede è la salvezza. “Chi crederà sarà salvo, chi non crederà sarà condannato”. Abbiamo bisogno di entrare qui, di vedere le cose dal punto di vista di Dio, di sentire le cose come vuole una logica che è assoluta, perché è la logica di Dio. Cosa possiamo chiedere questa sera allora se non: “Signore, noi abbiamo bisogno di credere, di credere sempre di più.” Noi facciamo nostra la preghiera di quell’uomo quando ti disse “Signore io credo, ma accresci la mia fede”. Noi crediamo, ma abbiamo bisogno di maggior fede, di una fede piena, vigorosa, grande, di tutti i momenti. Il nostro cuore deve essere pieno di fede, perché lo sia la nostra vita, perché possiamo dare al Signore quello che il Signore domanda, perché senza fede è impossibile piacere a Dio, ma con una grande fede si ottengono i più grandi miracoli, si ottiene quello che vi è di più meraviglioso. Ecco cosa domandiamo questa sera per la nostra parrocchia: che si creda, che si creda molto, che la fede non resti un assenso della mente, ma diventi una vita vissuta tutti i giorni. Molta fede, tanta fede “Se avrete un granello di senape di fede potrete dire a questo monte fatti in là e va' in mare e questo avverrà”. Gesù ci ha rimproverato proprio per la poca fede. Noi chiediamo questa grazia e la chiediamo ponendola nella grande fede che ha avuto la Madonna. Ella ha creduto, ha detto un sì e quel sì si è rinnovato per tutta la sua esistenza: si è rinnovato nel gaudio di Betlemme, si è rinnovato nella tragedia del Calvario si è rinnovato nel trionfo della Risurrezione, s’è rinnovato sempre. Ecco noi vogliamo essere guidati da Maria ad avere una grande fede. “Che cosa vuoi, Signore?” La fede, una grande fede, una fede vivida, forte, generosa, completa, una fede di opere, una fede coerente e logica, molta fede, tanta fede per tutta la comunità parrocchiale. Tanta fede per quelli che non credono, la fede per quelli che credono poco. La fede. Noi domandiamo questa grande grazia, questo grande dono perché, allora, si verifichi ciò che dice la liturgia: “Signore, cammineremo sempre nella tua luce, perché da te, Luce, viene la nostra forza”.

CODICE 80C4Q01341N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 05/03/1980
OCCASIONE Omelia, Mercoledì II settimana Tempo di Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI
Condividi su
MOVIMENTO FAMILIARIS CONSORTIO
Via Franchetti, 2
42020 Borzano
Reggio Emilia
Tel: + 39 347 3272616
Email: info@familiarisconsortio.org
Website: familiarisconsortio.org
  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
    tra la vita delle persone, condividendo tutto. 
    In fondo, forse, è il segreto più prezioso che ci ha svelato.”
    Umberto Roversi

© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAPCREDITS