Is 45, 6-8.18.21-25; Lc 7, 18-23
“Sei tu colui che viene?” (Lc 7, 19). La domanda di Giovanni è sulle nostre labbra. Noi chiediamo a Gesù chi è che viene, che cosa aspettiamo in Lui, che cosa attendiamo da Lui E la risposta è sempre la stessa, potremmo sintetizzarla così con le parole che sono nel Prologo del quarto Vangelo: “Lui è la vita” (Gv 1, 4). Andando incontro a Cristo, si va incontro alla vita; tutto è vitale quello che parte da Lui: i suoi precetti, i suoi consigli, le sue esortazioni, i suoi rimproveri, tutto per poter darci la vita, tutto perché in noi la sua vita sia in una pienezza, in una vera, in una grande pienezza. In Lui la vita, la vita alla quale noi tendiamo con tutto quello che è in noi, con tutte le fibre del nostro cuore. Noi siamo fatti per la vita, non siamo fatti per la morte. E’ nella vita che c’è la gioia, è nella vita che c’è la speranza, è nella vita che c’è l’amore. Noi tendiamo alla vita, perché veniamo dalla mano dell’Eterno vivente, di Dio, e Dio ci ha chiamati per poter vivere eternamente in Lui.
Ecco perché noi desideriamo Gesù. Nella sua onnipotenza Egli ci dona la vita e dopo il peccato, cioè dopo la morte, ci torna a ridare la vita e non si stanca di far partire dal suo Cuore dei fiumi di vita, dei fiumi di amore e non si stanca delle nostre ripulse, delle nostre cattiverie, dei nostri tradimenti, delle nostre miserie, perchè questa vita è amore e parte dal suo Cuore, in cui vi sono veramente i torrenti che letificano la città di Dio. È fonte di vita il suo Cuore, è fonte di una vita che letifica, di una vita che innalza, di una vita piena e grande.
Oh, come dobbiamo desiderare che questa vita cresca in noi, si sviluppi in noi! E quanto è triste pensare che anche dei cristiani, che pur praticano, pur si impegnano in certi settori, si accontentano solo di un pochino di vita! Sono come delle piante che porterebbero tanto frutto e invece vivono tristemente, appassite, senza nessun rigoglio.
Come dobbiamo desiderare questa vita! E la dobbiamo cercare proprio in Lui, nell’Eucaristia, perché nell’Eucaristia noi troviamo e abbiamo il vero Cuore di Gesù, il reale Cuore di Gesù. Nell’Eucaristia noi possiamo attingere ampiamente a questa fontana di vita. “Voi”, aveva detto il profeta Isaia, “attingerete con gaudio alle fonti del Salvatore” (Is 12, 3).
Come ci dobbiamo guardare, allora, da un’Eucaristia guardata così da lontano, da un’Eucaristia ricevuta con pigrizia, con distrazione, ricevuta passivamente e con tristezza. La nostra Eucaristia deve essere ricevuta con entusiasmo, con amore, con slancio, con fervore, con impegno. Dobbiamo andare all’Eucaristia con gli stessi sentimenti coi quali ci aspetta Gesù: ci aspetta con amore, ci aspetta per donarci, ci aspetta per fare di noi veramente le anime che piacciono al Padre suo.
Impegniamoci allora, perché possiamo nel Cuore eucaristico di Gesù trovare ogni giorno la nostra forza, la nostra vita, il nostro fervore.
CODICE | 81NFN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 16/12/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì III settimana di Avvento, Novena di Natale - II giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Gesù Vita – Eucarestia Cuore di Cristo – Nell’Eucarestia le fonti del Salvatore |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS