Is 45, 6-8. 18. 21-25; Lc 7, 19-23.
Quand’è che uno può dirsi puro di cuore? Quando non tiene nel suo animo delle cose che dispiacciono a Dio, quando il cuore si educa ad ascoltare il Signore, quando entra in quella categoria cui accenna Gesù: la categoria dei poveri.
“Ai poveri è annunciata la buona novella”. Cosa si intende per poveri? Si intende proprio coloro che hanno lasciato tutto ciò che il mondo onora ed è sbagliato, tutto ciò che in qualche maniera suscita la cupidigia ed è un errore. Abbiamo bisogno di capire che il nostro cuore dev’essere il cuore di Dio: un cuore pieno di sentimenti santi; un cuore pieno di fervore e di fede, perché è proprio la fede che dà il senso giusto, che dà la pro porzione esatta. Un cuore pieno di fede è un cuore che sa stimare la Parola di Dio, che la sa valorizzare per il progresso, per la ricerca della carità e della pace. Un cuore pieno di fede è un cuore che si affida a Dio, che ha fiducia di Dio, che si riposa in Dio.
Troppe volte noi siamo preoccupati e affannati e il nostro cuore è tante volte diviso, diviso ed entrano le tentazioni, entrano e sappiamo che sono una rovina, entrano e non facciamo abbastanza per tenerle fuori di noi. Guastiamo la purezza del cuore, guastiamo la semplicità della nostra vita, che dev’essere un abbandono continuo. Guastiamo e, invece di essere più felici, siamo veramente tristi e delusi, perché le cose del mondo non possono riempire l’anima nostra; le cose del mondo, anche le avessimo tutte, sono cose che non ci soddisfano fino in fondo. Il nostro cuore resterebbe implacabilmente agitato. Noi abbiamo bisogno di Dio e, andando verso Natale, dobbiamo proprio capire questa spiritualità dell’ attesa: mettere Dio nel nostro cuore, mettere Dio nella nostra intenzione, mettere Dio in tutte le opere che facciamo.
“Vieni Signore Gesù”, ripetiamo nella Novena ed è proprio questa invocazione che dev’essere quella che ci educa, che ci preserva dal male, che ci dà il senso della vera proporzione. Essere di Dio, agire per Iddio, vivere solo di Lui. Le cose del mondo, quelle buone, dobbiamo adoperarle per Iddio; quelle che il Signore scarta, le dobbiamo scartare pure noi a tutti i costi. Guardiamo quindi di esaminare il nostro stato di coscienza, per vedere quali cose piacciono a Dio in noi e quali cose gli dispiacciono, per poter avere veramente un cuore puro.
CODICE | 87NFN01312N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 16/12/1987 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì III settimana di Avvento, Novena di Natale – II giorno |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Un cuore puro è pieno di fede – La spiritualità dell’attesa |
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