15/12/1982 - Omelia Mercoledi III Avv Novena Natale 1

Sant'Ilario d'Enza, 15/12/1982
Omelia, Mercoledì III settimana Tempo di Avvento, Novena di Natale – I giorno

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Is 45, 6-8. 18. 21-25; Lc 7, 19-23

“E li mandò” (Lc 7, 19). Giovanni Battista li manda da Gesù, perché in Giovanni Battista potevano trovare la parola d’indirizzo, ma solo in Gesù potevano trovare la salvezza. Bisogna che noi riflettiamo a lungo: andare da Gesù, è essere salvi. Andare da Gesù, è vincere i nostri grandi nemici: il peccato, il dolore, l’angoscia, la morte. Gesù ci salva, perché dà un significato e risponde ai nostri perché. Il Signore ci dice che il peccato con Lui è vinto; ci dice che il dolore è mezzo di purificazione e di grandezza, che l’angoscia è vinta da un figlio di Dio che spera, che la morte, anche la morte, l’ultimo, il terribile nemico sarà sconfitto, perché quelli che credono in Cristo sono risorti con Lui.

Dobbiamo allora avere questa grande, fortissima persuasione: più ci avviciniamo a Gesù, più realizziamo un incontro profondo con Lui, più noi entriamo in comunione con Gesù, più siamo salvi. E’ per questo che dobbiamo guardare alla grazia del Natale, è per questo che vogliamo raccoglierci in preghiera e in penitenza in questi nove giorni, persuasi che tante volte ci siamo incontrati con Gesù, ma è necessario un incontro più vivo, un incontro più forte, per una purificazione più grande. Ci è necessario perciò, vivacizzare la nostra fede, rendere più sensibile il nostro cuore, porci nelle disposizioni che voleva Giovanni Battista: “Andate dal Signore e domandategli bene se è Lui …” (Lc 7, 19). Sì, è Lui. Gesù risponde con la sua potenza, segno del suo amore: guarisce, perché è Dio, guarisce perché ama. È in questa fiducia che tutta la nostra vita domanda di purificarsi e di elevarsi, tutta la nostra vita.

Il Natale non è una consuetudine, non si deve ridurre a una consuetudine. Il Natale deve essere una vera comunione con Gesù, un sentire come Lui sempre di più, un volere con Lui, un realizzare nella sua grazia, nel suo amore. Fin quindi da stasera, dobbiamo chiederci quali sono le cose che Lui desidera e vuole da noi, quali sono quelle disposizioni interiori che il Signore ci domanda. “Vieni, Signore”, lo ripeteremo tanto, ma dobbiamo ripeterlo con grande slancio, con grande entusiasmo, con grande forza, perché possiamo proprio mettere nella nostra vita le virtù che il Signore ci indica, che sono proprie di tutti i figli di Dio, quelle virtù che noi vogliamo decisamente realizzare attraverso lo sforzo quotidiano.

CODICE 82NEN01312N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 15/12/1982
OCCASIONE Omelia, Mercoledì III settimana Tempo di Avvento, Novena di Natale – I giorno
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La salvezza solo in Gesù – La grazia del Natale: la comunione con Gesù
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