01/03/1978 - Omelia Mercoledi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1978
Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima

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Dt 4,1. 5-9; Mt 5,17-19

Nella Chiesa tutti sono uguali. Il minimo e il grande non viene certamente dai titoli, nemmeno dagli uffici, perché nella Chiesa ogni compito e ogni ufficio vale ugualmente. Il minimo e il grande viene dato dalla virtù. È la virtù che ci rende apprezzabili davanti a Dio. Chi realizza la volontà del Padre realizza la sua santità, cioè accoglie con pienezza e, accogliendo il regno di Dio così, viene ad essere grande davanti a Dio. Chi accoglie male, chi accoglie al minimo, qualsiasi sia la sua posizione, è un empio. Lo dobbiamo meditare molto, perché con facilità noi cerchiamo le distinzioni, con facilità il nostro orgoglio vuole una posizione di più degli altri, ma il Signore ce l’ha insegnato con forza, ce l’ha insegnato con insistenza: la nostra grandezza sta nell’accogliere l’amore di Dio e nel vivere di questo amore.

Quindi se uno è disprezzato anche da tutti, ma ha accolto con pienezza l’amore di Dio, vale più lui di tutti gli altri. Noi perciò dobbiamo cercare la vera stima di Dio, non curandoci della stima degli uomini. Dobbiamo cercare la vera stima di Dio e servire con umiltà e con fiducia, perché tutta la Chiesa è un servizio, tutta la Chiesa è un servizio per l’umanità. La Chiesa continua la posizione di Cristo servo. La Chiesa è il Corpo di Cristo e Cristo si è posto a servizio di tutti gli uomini.

Che poi nella Chiesa sorgano particolari forme di servizio, questo è dovuto all’istituzione stessa di Gesù, quando ha fatto il suo Sacerdozio, quando ha voluto l’autorità nella Chiesa, quando cioè ha istituito il Sacramento dell’Ordine. Allora gli ordinati hanno un ministero, che è un ministero di servizio: “Chi è più grande tra di voi diventi colui che serve” (Mt 20, 26).

Ecco, noi ci prepariamo in questa Quaresima al Giovedì Santo, dove la nostra comunità presenterà dei suoi membri, perché siano ordinati. Il Vescovo, facendo alcuni diaconi e altri lettori, porrà l’accentuazione proprio su questo impegno di servizio, perché i diaconi e i lettori non diventano tali per sé: non è per loro un titolo di onore, è un impegno di servizio. Vogliono essere servi nella Chiesa e stimolare al servizio gli altri. Quello che ricevono lo ricevono per essere maggiormente nella carità, per essere di più per gli altri, per essere veramente una continuazione più viva di Cristo servo.

Preghiamo per loro perché possano essere degni di questo loro impegno. Preghiamo perché la comunità parrocchiale prenda con questo un grande impulso. La nostra pastorale parrocchiale riceverà una trasformazione, non ci sarà solo l’unità della parrocchia, ci sarà anche la distinzione delle diaconie. Noi vorremo quindi articolarci sempre meglio, per poter meglio servire il Signore, la sua causa, per poter portare meglio il Vangelo, per poterlo portare di più a tutti. È un impegno di coloro che ricevono dalle mani del Vescovo questa grazia, è un grande impegno anche per noi, al quale tutta questa Quaresima dobbiamo impegnarci con forza.

CODICE 78C0Q01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/03/1978
OCCASIONE Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La Chiesa è servizio, il Diaconato
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