20/03/1974 - Omelia Mercoledi III Quar

Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1974
Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima

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Dt 4,1. 5-9; Mt 5,17-19

Il Signore pone la questione della Legge, della nostra osservanza della Legge, del nostro impegno per la Legge. Che cosa è la Legge? Noi sappiamo che vi è un modo di considerare la Legge come una forza esteriore a noi che ci costringe, che ci obbliga, che ci condiziona. C’è un modo invece di considerare la Legge come il dono del Signore che ci guida col suo Spirito. Noi cristiani rifiutiamo un concetto di Legge che ci umilia, un concetto di Legge che ci stringe come in una morsa. Noi sappiamo che la vera Legge che agisce in noi è lo Spirito Santo che diffuso nei nostri cuori ci insegna il vero atteggiamento verso il Padre e verso i fratelli. Perciò noi vediamo l’azione dello Spirito Santo, l’azione dello Spirito Santo che si è donato a noi nella rivelazione, l’azione dello Spirito Santo che è sceso nella Chiesa il giorno di Pentecoste, continua la sua meravigliosa azione e la Chiesa è guidata, indirizzata, sorretta dallo Spirito Santo. Perciò le leggi che noi abbiamo le dobbiamo vedere così in una provvidenziale azione dello Spirito Santo. E le dobbiamo osservare così come lo Spirito Santo ci insegna. Ecco perché non c’è una distinzione tra una legge piccola e una legge grande. Indubbiamente vi è un’incidenza maggiore e un peso maggiore, ma non le distinguiamo quasi che fosse lecito trasgredire nel poco e non nel molto, sapendo che lo Spirito Santo è guida in ogni momento sia piccolo, sia grande. Ed allora la nostra conversione all’osservanza della Legge come sarà? Sarà così: vedremo sempre l’azione dello Spirito Santo e perciò staremo attenti, e perciò ci renderemo sensibili, e perciò ci renderemo pronti a quanto Egli domanda da noi. A quanto domanda da noi per la nostra edificazione e per la edificazione del Corpo di Cristo che è la Chiesa. Saremo perciò in una straordinaria docilità. Il Signore ha la sua Provvidenza. E anche in questo momento è forte e grande. Alcuni si disorientano di quelle che sono le novità. Per un’anima ricca di fede vi è sempre invece uno sguardo molto attento e un cuore sempre sensibile e commosso. Il Signore guida la sua Chiesa. Il Signore attraverso la sua Chiesa forma la nostra coscienza, illumina, matura la nostra coscienza, che poi aderisce con fede, aderisce con completezza. Ed è giusto allora che guardiamo in ogni nostra giornata quali sono che cose che facciamo, quali sono le cose che facciamo con diligenza e con fede, quali sono invece le cose che trascuriamo e buttiamo via. Quali sono le cose che servono di buon esempio agli altri e quali cose abbiamo nella nostra vita che sono di cattivo esempio, che sono di facile mormorazione per gli altri. Dobbiamo allora convertirci, cioè dobbiamo essere molto pronti ed essere guidati in tutti i nostri doveri, in tutti i nostri impegni, in tutte le nostre particolari necessità di testimonianza. Dobbiamo essere sempre così, pronti allo Spirito Santo. Nella Chiesa, che è il grande sacramento che ci manifesta e ci dona Gesù, vedremo con molta serenità la Provvidenza di Dio e ci lasceremo guidare da questa Provvidenza. Noi dobbiamo in tutte le cose fare la volontà del Padre che è una volontà di amore. Acconsentire all’Amore, vivere di Amore non è ledere la nostra libertà, è potenziarla, è renderla capace di molte e di molte cose belle.

CODICE 74CLQ01342N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 20/03/1974
OCCASIONE Omelia, Mercoledì III Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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