12/03/1986 - Omelia Mercoledi IV Quar

Sant’Ilario d’Enza, 12/03/1986
Omelia, Mercoledì IV Settimana Tempo Quaresima

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Is 49,8-15; Gv 5,17-30

È Gesù che ci ha fatto conoscere nella verità Iddio. E ci ha parlato di una vita meravigliosa che dall’eternità riempie di gioia e di trionfo Dio stesso. Una ricchezza incredibile. Noi seguendo Gesù conosciamo il Padre e Gesù ci manifesta tutto se stesso e ci dà e ci manifesta lo Spirito Santo. Quanta grazia! Quanto onore! Quanta ricchezza! Quanto giubilo dobbiamo avere nel conoscere Dio come Dio conosce se stesso, nell’essere ammessi alla vita trinitaria e tenere il posto del figlio. Perché il Figlio ci ha uniti a sé, possiamo anche noi chiamare suo Padre nostro Padre. Quando pregate, ci ha insegnato, dite così: Padre nostro che sei nei cieli. E proprio nella grazia della verità e dell’amore partecipiamo dello Spirito. Lo Spirito Santo prende possesso del nostro cuore e lo consacra. Lo Spirito Santo è maestro per ogni anima che si lascia condurre, è maestro e la sua indicazione è meravigliosa e continua. Dobbiamo adunque rendere il mistero della Santissima Trinità il mistero a cui tutto deve essere indirizzato. La messa è offerta ad onore della Santissima Trinità. La preghiera liturgica è tutta indirizzata alla Trinità. La nostra preghiera stessa non può essere una preghiera povera, perché è una preghiera con la quale entriamo in vivo contatto con la Trinità. Quale dignità! Quale cammino noi possiamo fare! Dal mattino quando ci svegliamo, alla sera prima di riposare, è sempre nel nome della Trinità che dobbiamo cominciare e terminare: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Sempre. Senso di adorazione, senso di benedizione e di lode, senso di ringraziamento e di domanda. Tutto deve essere per la nostra preghiera una salita come di incenso. Sentiamo come nella preghiera non dobbiamo essere svogliati, non dobbiamo essere distratti, non dobbiamo buttarla là, perché la preghiera va alla somma Trinità e alla Trinità dobbiamo rendere conto delle nostre preghiere malmesse e irriverenti. Senso di riverenza, di adorazione ci deve permeare sempre e, se il Signore ci ha fatto la grazia incomparabile di essere suoi figli, non di meno non dobbiamo mancare a questo senso di profonda adorazione e ossequio. Tutto per Iddio, sempre per Iddio. Tutte le cose siano per l’onore di Dio. “Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno”. Ecco è il proposito che vogliamo offrire stasera.

CODICE 86CBQ01343N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 12/03/1986
OCCASIONE Omelia, Mercoledì IV Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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