16/06/1976 - Omelia Mercoledi Ord 40 ore

Sant'Ilario d'Enza, 16/06/1976
Omelia, Mercoledì XI settimana Tempo Ordinario, Vigilia del Corpus Domini - Anno B Triduo Quarant’ore - III giorno

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Es 24, 3-8; Eb 9, 11-15; Mc 14, 12-16. 22-26

“Dove vuoi che andiamo a preparare?”(Mc 14, 12). L’Eucarestia esige una preparazione, senza una preparazione l’incontro con Gesù Eucaristia diventa vano, perché l’anima chiude la porta alla soavità del suo Signore. È necessaria, quando noi ci avviciniamo all’Eucaristia, un’anima spalancata; è necessario costruire quest’anima spalancata, perché è il Signore che viene da noi nella ricchezza inimmaginabile del suo amore. Viene a noi per dare a noi. Viene a noi ed è contento di dare a noi, triste sarebbe che noi non fossimo contenti di ricevere da lui. Parlavamo dell’Eucaristia forza, parlavamo dell’Eucaristia gioia, stasera meditiamo sull’Eucaristia come vero nutrimento dell’anima nostra. Come il nostro corpo ha bisogno di cibo e senza cibo languisce e muore, come abbiamo bisogno di ossigeno e senza ossigeno la nostra vita rapidamente viene a meno, noi abbiamo bisogno di Eucaristia, l’autentico pane soprasostanziale, come dice il testo, quel pane cioè soprannaturale, quel pane divino, quel pane che compie quotidianamente i più grandi miracoli d’amore. “Se voi non mangerete del mio corpo e non berrete del mio sangue, non avrete la vita in voi” (cfr. Gv 6, 53). Ricordiamo queste parole, ricordiamole amando e nello stesso tempo temendo, perché non mangia la sua carne e non beve il suo sangue chi riceve male l’Eucaristia, chi si avvicina all’Eucaristia col cuore ingombro. Il suo mangiare è solo formale, è solo un gesto esteriore. Il Signore, quando ha detto: “Se non mangiate la mia carne e non berrete il mio sangue”, ha voluto parlare di questa comunione intima che si verifica tra lui e il suo popolo, tra lui ed ogni anima.

Ecco la nostra preparazione è prima di tutto una preparazione di fede, è nella fede, si chiama mistero della fede, che noi possiamo realizzare l’incontro. È preparazione di fede vedere con gli occhi soprannaturali Gesù nell’Eucaristia vivo e vero, Gesù che viene per noi, Gesù che si dona volentieri a noi.

E ancora la nostra preparazione deve essere una preparazione d’umiltà: “Allontanati da me, o Signore”, diceva l’apostolo Pietro, “perché sono peccatore” (cfr. Lc 5, 8). “Allontanati da me” sarebbe la nostra posizione, perché i nostri peccati sono così contrari alla sua purezza, ma è lui che ci chiama, è lui che ci invita, è lui che ci vuole. Ecco allora coperti della nostra umiltà, ecco allora realizzati così in una sincerità profonda, ci dobbiamo avvicinare a lui.

E ancora la nostra preparazione deve essere una preparazione di carità, di quella carità per la quale noi sentiamo tutta la grandezza del suo dono, sentiamo tutta la potenza del suo cuore, sentiamo tutta la magnifica sequenza delle opere fatte per noi. Fede, umiltà, amore ogni volta che veniamo davanti al Santissimo Sacramento, ogni volta che partecipiamo al suo sacrificio, ogni volta che noi ci nutriamo delle sue carni, ogni volta per essere veramente adatti. E quando lui vede la nostra buona volontà, quando ci vede pieni di desideri, ecco, è proprio allora che ci riempie della sua misericordia, che ci purifica, che fa lui, perché noi non sappiamo fare se non avere il coraggio di buttar via e di spalancare la porta. Vogliamo allora riaffermare questa sera la nostra volontà di unione con lui, perché diventiamo forti, perché allora questo cibo ci nutre, perché allora questa presenza ci corrobora. Cresciamo in lui e con lui, in un altro modo certamente no.

CODICE 76FFO0133AN
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 16/06/1976
OCCASIONE Omelia, Mercoledì XI settimana Tempo Ordinario, Vigilia del Corpus Domini - Anno B Triduo Quarant’ore - III giorno
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Eucaristia nutrimento
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