Is 50,4-9; Mt 26,14-25
La tentazione è perennemente presente, ripete le parole di Giuda: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. Consegnare Gesù è rinunciare a tutto quello che è grande, a tutto il bello, è rinunciare a tutto l’amore. Consegnare Gesù: oh, la stoltezza di Giuda! oh, la stoltezza che si presenta all’anima nostra: consegnare Gesù, tradirlo, rinunciare alla sua grazia, chiuderci nelle illusioni delle cose del mondo!
In questa Settimana Santa è troppo giusto che noi insistiamo in questa meditazione: la meditazione della fedeltà, essere sempre con Gesù, essere sempre nelle sue scelte, non posporlo a nessun piacere, a nessun interesse. È certo: la gioia è tutta legata qui, alla nostra fedeltà; è questa magnifica cosa che noi dobbiamo costruire per sempre per essere sempre fedeli, sempre pronti e non lasciarci frastornare da quella che è l’apparenza, l’inganno, l’illusione, un’illusione che alle volte si presenta splendida, fascinosa, terribile perciò nella sua potenza. Sempre fedeli.
In questa Settimana Santa ci viene allora insistente la visione di Maria Santissima. La Madonna è stata veramente la Vergine fedele, non ha mai mancato, ha sempre seguito, passo per passo, fin lassù sul Calvario, fin nel cuore della tragedia. Vergine fedele perché non ha cercato se stessa, ma ha cercato la volontà del suo Dio, è restata nell’amore più grande al Figlio suo, ha unito il suo palpito al palpito di Cristo, il suo dolore al dolore di Cristo, il suo tormento al tormento di suo Figlio. Sempre fedele! Sempre fedele! Un’anima allora deve guardare con molto senso di realismo alla strada che l’aspetta e volere così invocare la Madonna con tanta insistenza e con tanta fiducia. Proprio perché fedele, la Madonna è stata coronata di gloria e di onore; proprio perché addolorata, è stata partecipe della Resurrezione del Signore in tutta la sua pienezza: perché addolorata è regina, perché addolorata è assunta, perché addolorata è diventata madre e corredentrice, proprio perché così ha saputo vedere la corona del Signore nella sofferenza e nell’amarezza e allora ha avuto la corona del Signore nella gloria più pura, più grande. Vergine fedele, noi cercheremo di seguirla.
Nei tre giorni che verranno le staremo molto vicini, ci faremo insegnare da Lei come si partecipa al dolore di Gesù, come si vive il memoriale della nostra salvezza, come si apprende la gloria dell’Eucarestia.
Ci faremo insegnare da Lei per partecipare così poi anche noi a quella corona, a quella gloria, a quell’onore ed essere completamente abbandonati nella collaborazione a Gesù per la salvezza di tutti.
CODICE | 81DEQ013 |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 15/04/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì Santo |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La fedeltà; Maria «Vergine fedele» |
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