26/03/1986 - Omelia Mercoledi Santo

Sant’Ilario d’Enza, 26/03/1986
Omelia, Mercoledì Santo

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Is 50,4-9; Mt 26,14-25

Bisogna che entriamo da stasera nella meditazione più intensa della Passione di Gesù, quella Passione che non possiamo guardare come un avvenimento storico davanti al quale si formula un giudizio da spettatore. La Passione del Signore è per noi. È una Passione che si ripete, una Passione che è attuale perché con i nostri peccati torniamo a crocifiggere Gesù. Sono quei peccati odiosi che cerchiamo di dimenticare anche nell’intimo di noi stessi, ma restano e ci rendono un po’ simili a Giuda, che ha tradito il Signore per trenta monete d’argento. Quando noi offendiamo il Signore, quando noi stracciamo la sua legge, quando ci erigiamo giudici e arbitri della nostra vita noi vogliamo come Giuda prendere qualche cosa per tradire Gesù. Questi tradimenti che si ripetono, questi tradimenti che rendono povera, squallida la nostra vita, sono i peccati che noi dobbiamo particolarmente cancellare, vincere. Sono quei peccati di cui dobbiamo sicuramente e totalmente redimerci. È un discorso molto profondo, che, se vogliamo, dobbiamo fare a noi stessi. È un discorso perché la nostra vita abbia il suo senso e non giudichiamo Dio con la nostra misura, e non diamoci un diploma quando non lo abbiamo, quando preghiamo male e crediamo poco, quando siamo egoisti e orgogliosi, quando cerchiamo in tutti i modi di fare la via del Signore una via ipocrita, nostra. L’odioso in Giuda è particolarmente la sua ipocrisia. Giuda il traditore disse: Sono forse io? faceva l’innocente. Bisogna che entriamo nella Passione cioè bisogna che capiamo che siamo causa della Passione del Signore se commettiamo dei peccati gravi, se ci costruiamo una nostra ipocrita sicurezza. Bisogna che davanti a Dio facciamo un proposito: la settimana che stiamo vivendo si chiama Settimana Santa, non si chiama la settimana ipocrita. E se celebriamo l’Eucarestia di Gesù, la Passione di Gesù bisogna che noi la viviamo dal di dentro, dal di dentro ci muoviamo a migliorare noi stessi. Diceva Gesù, e lo abbiamo visto pochi giorni fa: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Nessuno è senza peccato. Ognuno di noi si penta dei suoi e desideri ricuperare, ricuperare quella grazia che dal battesimo batte alle porte della nostra anima: se tu fossi fedele, quante cose avresti fatte e quante cose potresti fare! Pensaci!

CODICE 86CRQ0135XN
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 26/03/1986
OCCASIONE Omelia, Mercoledì Santo
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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