03/04/1985 - Omelia Mercoledi Santo

Is 50,4-9; Mt 26,14-25

“Il Maestro ti manda a dire: Farò la Pasqua da te”. È la parola che dobbiamo accogliere come nostra. Il Signore vuol far Pasqua con lui. Vuol dire che il Signore desidera comunicare con lui, essere con lui, agire con lui, che il Signore vuole proprio essere colui che è tutto dono. Dono del suo sacrificio, dono del suo amore. Il Signore per tutti i secoli, per tutte le generazioni, per ogni singola anima vuole essere questo dono. Vuole essere il dono del sacrificio, vuole essere dono totale rendendosi cibo, vuole essere presenza mirabile che non ci lascia mai soli, perché se siamo soli non resistiamo, se siamo soli ci smarriamo, se siamo soli veniamo meno, perché solo Lui è la nostra forza ed è Dio con noi. È il Signore Emmanuele. È mirabile sua azione in noi e per noi nel mondo. Quanto dobbiamo dilatare il nostro cuore! Quanto dobbiamo infervorarci ed essere pronti a ricevere questo dono! I giorni di Pasqua sono i giorni di più intensa e fervida meditazione. Ma ogni giorno Egli si dà a noi e siamo noi che non valorizziamo abbastanza il dono. Dio ci cerca, noi non lo cerchiamo. Dio ci ama e noi non lo amiamo. Dio desidera essere con noi e noi ci perdiamo in mille cose che non hanno valore. Quanta, quanta responsabilità se non apprezziamo questo dono, se non Lo amiamo con tutte le nostre forze!

Ecco perché stasera dobbiamo dire: “Signore, preparaci il cuore! Signore, fa' che anche noi siamo degni di far Pasqua con Te! Signore, fa' che la nostra povertà possa arricchirsi di Te, che la nostra debolezza possa fortificarsi in Te, che la nostra gioia possa realizzarsi in una assoluta fedeltà al tuo amore, che la nostra comunione di fraternità possa essere così trasformata nella tua incessante opera di misericordia! Signore, fa' che apprezziamo l’Eucarestia, che viviamo uniti a te nell’Eucarestia, che cerchiamo di fare tutto così sempre meglio per Te, per la tua gloria, per renderci disponibili alla tua opera di salvezza per noi”.