Dn 3,14-20. 46-50. 91-92. 95; Gv 8,31-42
Abbiamo ascoltato Gesù e abbiamo ascoltato che cosa vuole anche da noi. Vuole che la sua Parola trovi posto in noi. La sua Parola. Perché è la sua verità. Perché è nella sua Parola tutto il nostro vivere e il nostro morire. Nella sua Parola c’è la certezza, nella sua Parola c’è la speranza, nella sua Parola c’è l’amore. Noi dobbiamo cercare questa Parola, portarla dentro di noi e farla regola della nostra vita. Cioè la Parola di Dio non deve essere posta su un terreno arido, deve essere il nostro cuore un terreno buono, un terreno fertile. Oh, quante parole del Signore forse abbiamo lasciato cadere! Quante parole non hanno portato il frutto perché siamo stati distratti, superficiali e assenti! Ecco allora il Signore che vuole questa generosa apertura del nostro animo. E noi sappiamo, e la Chiesa ce lo ha suggerito tante volte: raccogli la Parola, resta docile allo Spirito, non sciupare questo tesoro. Far la meditazione vuol dire capire l’importanza di accogliere, di riflettere, di spronarci per la Parola di Dio. Troppo spesso è segno della nostra negligenza, è segno della nostra superficialità trascurare la meditazione e andare avanti a un pressappoco. Nella prima lettura abbiamo ascoltato i tre giovani che per accogliere la Parola di Dio, per non tradirla, si sono lasciati buttare in una fornace di fuoco. Questo mondo è ben raffigurato da una fornace di fuoco. Abbiamo bisogno della Parola che salva, abbiamo bisogno della sua Parola perché è la forza uscita da Dio ed è la nostra salvezza. Così come sottolinea il Vangelo, la Madonna ascoltava e meditava nel suo cuore. Per questo ha compiuto così perfettamente la volontà di Dio e sul Calvario, triste e afflitta, ma solida e fortissima, noi la contempliamo così partecipe della redenzione di Gesù. Impegniamoci a cogliere la Parola e a fare sempre, bene, fortemente la meditazione di questa parola per vivere di Gesù che è la Parola del Padre fatta carne e venuta per noi.
CODICE | 85CSQ01344N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 27/03/1985 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì V Settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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