30/03/1977 - Omelia Mercoledi V Quar

Sant’Ilario d’Enza, 30/03/1977
Omelia, Mercoledì V Settimana Tempo Quaresima

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Dn 3,14-20. 46-50. 91-92. 95; Gv 8,31-42

La sincerità. È grande virtù. È la virtù che fa veramente consona la nostra vita col nostro pensiero. La sincerità. È amore alla verità, è ricerca di verità, è coerenza di verità. Noi abbiamo bisogno di meditare sulla sincerità. C’è una prima sincerità verso noi stessi. Il primo rossore di vergogna lo dovremmo avere proprio nell’intimo nostro quando non siamo logici e coerenti a quello che abbiamo proposto. Stracciamo i propositi, li buttiamo via appena fatti. Per qualsiasi motivo noi cerchiamo un’evasione da quella linea di limpidità che il Signore ci ha raccomandato. Non siamo sinceri. Non siamo sinceri quando le nostre confessioni sono fatte come sono fatte, quando la vergogna, non del peccato, ma di dire il peccato ci tiene legati. La sincerità in confessione è una sincerità che ci tocca fin nel più intimo. Confessarsi è darsi a Dio. Non ci si può dare a Dio nella menzogna. Diceva Gesù: “Voi, se amaste la verità, amereste anche Dio. Ma voi non amate la verità e perciò non potete dire di amare Dio”. Il padre della menzogna è Satana. Sincerità davanti a Dio nelle nostre confessioni e nelle nostre preghiere. Una preghiera sincera è quella che esprime l’animo, non quella che si rifugia in parole. Se la nostra preghiera dice delle parole per accontentarsi, non sono parole che vanno davanti a Dio, sono parole che suonano per noi come condanna. Noi dobbiamo essere sinceri assolutamente. La nostra preghiera deve veramente dire a Dio: “Ti amo”, quando noi lo amiamo; dire a Dio: “Ti lodiamo”, quando tutta la nostra anima va verso Lui. Non si possono dire delle parole bugiarde, perché invece di preghiera suonano certamente come offesa. Dobbiamo essere sinceri verso noi stessi in quella che è la valutazione che noi diamo di noi. Troppo spesso la superbia, l’orgoglio ci inganna. Ci giudichiamo falsamente. Abbiamo un’esagerata stima di noi stessi. Ci inganniamo. Ci diamo sempre ragione. Troviamo sempre le giustificazioni per i nostri errori. Noi siamo assolutamente falsi quando ci compassioniamo, quando ci poniamo in posizione di vittime, mentre forse siamo quelli che opprimono gli altri. Sincerità nel giudizio con noi stessi. Sincerità poi nelle relazioni con gli altri. Sincerità di carità. Sincerità di servizio. Sincerità di cordialità. Sincerità di offerta di noi stessi per un’opera. Dobbiamo assolutamente evitare ogni forma che sappia di ipocrisia. Dobbiamo amare la verità. Evitare l’adulazione. Non lodare uno quando non se lo merita. Non biasimare uno quando non se lo merita. Giudicare con rettitudine, con grande onestà le cose e gli avvenimenti. Il Signore ci dice nella Scrittura che dalla lingua noi veniamo giudicati. Quanto spesso diciamo delle autentiche bugie. Quanto spesso diciamo delle cose che non corrispondono affatto al nostro pensiero. Andiamo a cercare così delle bugie per fare bella figura, delle bugie per scusarci, delle bugie per fare insomma sempre una bella figura. Oh, amare la sincerità vera! Quella sincerità che viene dal cuore. Oh, amare la sincerità, amando totalmente la verità e cercando sempre di dire la verità in ogni occasione. I tre fanciulli nella fornace sono testimonianza di una sincerità spinta fino all’eroismo. La sincerità di Gesù è costata la vita. Anche davanti al tribunale di Caifa ha detto la verità. Ha testimoniato la verità fino in fondo. Ecco, noi dobbiamo essere suoi discepoli. Dobbiamo rifuggire da ogni forma di bugia con noi stessi e con gli altri. Dobbiamo essere supremamente limpidi. La limpidità di un’anima cristiana è una cosa non solo necessaria, ma vitale per ogni forma di testimonianza. È necessario che noi rimeditiamo così sulla nostra forma di sincerità, perché indubbiamente avremo motivo di correggerci, avremo motivo di avanzarci nella sincerità, che sarà la nostra migliore lode davanti a Dio e agli uomini.

CODICE 77CVQ013
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 30/03/1977
OCCASIONE Omelia, Mercoledì V Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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