24/05/1989 - Omelia Mercoledi VII Ord

Sir 4,11-19; Mc 9,38-40.

L’«Ausiliatrice»; cioè nella Chiesa, nella fede, la Madonna è colei che aiuta, è colei che è presente, è colei che interviene senza neanche essere richiesta, così come a Cana.

La Madonna ci aiuta, perché è illuminata dalla luce dello Spirito Santo; ci aiuta perché è prodigiosamente buona e misericordiosa; ci aiuta perché, nella sua grande carità di madre nostra, ci vuole condurre alla vera pace del cuore, alla vera felicità.

Il pensiero della sua presenza è grandemente consolante: non ci sentiamo soli, non ci sentiamo senza speranza, non ci sentiamo carichi solo dei nostri peccati; la Madonna è vicina a noi, la Madonna ci capisce, la Madonna ci porge misericordiosamente la sua mano.

Da parte nostra, allora, dobbiamo fissare alcuni propositi.

Il primo: avere molta fede, perché è il Signore che ci ha dato la Madonna, è Lui che l’ha preparata con un grande miracolo di grazia, ce l’ha preparata e ce l’ha data. L’ha data a tutti i cristiani, per tutto il tempo della Chiesa.

Secondo: da parte nostra dobbiamo essere disposti al piano di Dio.

C’è il Signore che ama, ama le sue creature e ama noi suoi figli, e il Signore dispone. Insieme alla Madonna dobbiamo accettare il piano di Dio e generosamente collaborarvi, allontanando da noi il peccato, che è contrasto con Dio, che è offesa a Dio.

Non possiamo avere le grazie se abbiamo l’attaccamento al peccato, se abbiamo la durezza del peccatore. Dobbiamo pentirci dei nostri peccati e dire «sì» al piano di Dio, alla sua provvidenza, ai suoi comandamenti.

E – terzo proposito – realizzare una viva devozione alla Madonna, che è fatta di invocazione, ma è fatta particolarmente di imitazione.

Dobbiamo imitare e realizzare questa nostra, chiara, forte vocazione: la vocazione dei figli di Dio.