30/05/1979 - Omelia Mercoledi VII Pasqua Nov Pent 6

Sant’Ilario d’Enza, 30/05/1979
Omelia, Mercoledì VII settimana Tempo Pasqua - Novena Di Pentecoste - VI giorno,

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At 17, 15-22. 18, 1; Gv 16, 12-15

Quando riceviamo l’Eucaristia, noi ci uniamo a Gesù. È un’unione che avviene nello Spirito Santo. Gesù nell’Eucaristia è meravigliosamente ricco di Spirito Santo. Si verificano le sue parole con una pienezza inimmaginabile: ogni anima, che si unisce a lui, può essere investita dallo Spirito Santo. “Egli verrà, vi insegnerà, egli sarà il Paraclito, sarà colui che formerà il vostro cuore all’atteggiamento sostanziale col Padre”. È lui che ci dà lo spirito di adozione, lo spirito per il quale i nostri pensieri, il nostro comportamento, la nostra relazione vicendevole sono degni di essere conformi a Gesù.

Ecco perché il Signore dice: “Consacrali nella verità” (cfr. Gv 17, 17). La consacrazione di un’anima avviene nello Spirito Santo. La consacrazione è la piena dedizione a lui, senza divisioni, senza contaminazioni. Noi nell’Eucarestia, allora, troviamo la nostra vera consacrazione per cui, nutriti di lui, ripieni di Spirito Santo, superiamo tutti gli ostacoli e formiamo una sola cosa, formiamo un’icona della Trinità, un’icona vivente, qualche cosa di forte e di vivo,perchè la Chiesa è così l’immagine della Trinità nella ricchezza della verità, che partecipa, nella ricchezza dell’amore. Ecco perché dobbiamo sentire il desiderio di essere completamente disponibili, senza legami, senza remore, senza stanchezze essere disponibili allo Spirito d’Amore. Questi giorni di preparazione noi dobbiamo sentire che la nostra grandezza è misurata proprio di qui, è misurata da quello che il Signore vuol fare di noi, vuole operare per mezzo di noi. Nell’Eucarestia, allora, sentiamo l’unione forte e grande di tutta la Chiesa. Nell’Eucarestia sentiamo di possedere Gesù e di essere guidati dal suo Spirito, consacrati nella sua verità. Quando il Signore salì al cielo, la sua parola fu di assicurazione totale. Vi ricordate che disse: “Non vi lascerò orfani” (Gv 14, 18), “Vi manderò lo Spirito della Verità” (ib. 26).

“Non vi lascerò orfani”, perché restava nell’Eucarestia. “Non vi lascerò orfani”, perché nell’Eucarestia è sorgente meravigliosa di Spirito Santo. “Non vi lascerò orfani”, perché lui ci unisce tra di noi e fa della Chiesa la nostra sicurezza e la nostra gioia, la gioia di trovarci insieme, la gioia di credere insieme, la gioia di sperare insieme, la gioia di combattere insieme, la gioia di sapere trionfare sul mondo e su tutto quello che è il mondo, su satana, su tutti gli alleati del male. È così: “Non vi lascerò orfani”.

L’Eucarestia polarizza tutta la vita della Chiesa. Nell’Eucarestia troviamo la vera nostra gioia. L’Ascensione e la Pentecoste significano ambedue i misteri dell’amore di Gesù, che vengono come riassunti nell’Eucarestia. Vogliamo perciò, stasera, sentire la potenza della preghiera di Gesù, perché la sua potenza creatrice si è verificata soprattutto in questi momenti. “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola come noi” (Gv 17, 11). Resta per noi di saper dire: “Amen” e di aggiungere ancora con tutto l’entusiasmo del nostro cuore: “Sì. Amen. Alleluia!”.

CODICE 79EVN01366N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 30/05/1979
OCCASIONE Omelia, Mercoledì VII settimana Tempo Pasqua - Novena Di Pentecoste - VI giorno,
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Spirito di verità
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