At 20,28-38; Gv 17, 11-19.
È stata sempre la preoccupazione di Gesù: la Chiesa, quella che noi chiamiamo con i nomi più diversi, ma che è una mirabile costruzione di Gesù. Gesù ha voluto che tutti i Suoi si riunissero in una famiglia e vivessero nella stessa obbedienza al Padre, nella stessa uniformità con Lui.
Ha fatto della Chiesa il suo corpo e ha dato tutto Se stesso per la Chiesa; l’ha consacrata e l’ha amata fino all’effusione del sangue: è morto per la Chiesa.
È proprio questo amore al quale noi dobbiamo guardare, per essere degni di appartenere alla Chiesa, perché la nostra presenza nella Chiesa non sia un qualcosa che ci lascia indifferenti e svagati.
La Madonna sapeva bene l’amore di Gesù per la Chiesa.
Ecco, la vediamo presente nei giorni di Pentecoste, finché lo Spirito discese come fiamma, un’unica fiamma per tutti, una fiamma che si divise e incendiò di amore; una fiamma unica, perché unico è lo Spirito.
La Vergine poteva attirare e attirò potentemente lo Spirito, perché lei, Sposa dello Spirito Santo, è stata quella che ha affrettato la discesa del Paraclito. L’ha chiamato così Gesù: “Paraclito” (Gv 14,16), l’invocato, l’atteso, quello sul quale dobbiamo porre sempre tutta la nostra fiducia.
La Chiesa è grande perché corpo di Cristo, formato dallo Spirito Santo; è lo Spirito Santo che ci unisce anche tra di noi e fa di noi un tessuto solo, un tessuto che forma il vestito di Gesù, che si trasformerà in gloria.
Noi siamo con Lui. E, allora, ecco che dobbiamo sentire l’onore di appartenere alla Chiesa, dobbiamo sentire la grandezza di appartenere alla Chiesa, dobbiamo sentire la responsabilità, dobbiamo sentire la gioia, dobbiamo sentire l’entusiasmo.
Siamo nella benedetta Chiesa di Dio, che è il popolo della salvezza, è il popolo di coloro che sono predestinati ad essere per sempre con Cristo, è il popolo incaricato di salvare gli altri popoli, è il popolo che ha ricevuto e riceve grazie meravigliose ogni giorno.
Facciamo perciò il proposito di pregare per la Chiesa, di invocare dalla Madonna grazie sempre nuove e mirabili, perché ognuno di noi sappia essere responsabile e testimoni così pienamente la sua appartenenza e la sua missione.
CODICE | 89E9N01366N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 10/05/1989 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì VII settimana Tempo Pasquale, Novena Pentecoste – VI giorno, Catechesi mese di Maggio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | La Chiesa |
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