06/06/1984 - Omelia Mercoledi VII Pasqua Nov Pent 6

At 20, 28-38; Gv 17, 11-19.

Meditiamo sulle parole di Gesù: “Padre santo custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola come noi”. La parola e la preghiera di Gesù sono efficaci, di un’efficacia piena. Noi siamo per la sua preghiera veramente custoditi, difesi, fortificati ed è mediante l’effusione dello Spirito che avviene questo miracolo di custodia.

Lo Spirito Santo non solo illumina la nostra mente, ma fortifica la nostra volontà, ci rende solidi, perché possiamo realizzare il piano di Dio su di noi e dare testimonianza nella carità completa. Ecco, la nostra invocazione: invocare il dono della Fortezza perché il nostro amore non sia povero e debole, ma sia trasformato e reso così energico, forte, contro tutti i nostri nemici. Lo sappiamo bene, la salita alla vita spirituale comporta energia; è bella ma costa, è meravigliosa ma comporta uno slancio che non smobilita, perché il peccato originale ci ha resi tanto deboli, i nostri peccati passati hanno accresciuto la debolezza.

Il demonio ci insidia in mille maniere, ci insidia direttamente con le sue tentazioni, ci insidia attraverso la propaganda sfacciata del mondo, ci insidia attraverso le prove che ognuno può avere, i dispiaceri, le contraddizioni, le disgrazie. Quanto dobbiamo rafforzare la nostra volontà! Quanto dobbiamo essere uniti allo Spirito!

Lo Spirito Santo, mediante il dono della Fortezza, dispone la nostra volontà ad essere pronta alla necessaria lotta, ad essere energica nel vincere i nemici spirituali, le occasioni pericolose, a superare i periodi di crisi e di stanchezza, a darci sempre a Dio perché è così: è il nostro amore che deve aprirsi ad accogliere l’amore di Dio. La potenza di Dio è l’amore e dobbiamo ripetere le parole del Salmo: “Dispiega, Dio, la tua potenza, conferma, Dio, quanto hai fatto per noi” (cfr Sal 68, 29).

Ecco, sempre più energici, sempre più pronti, realizziamo il nostro gemito di supplica, domandiamo allo Spirito Santo che agisca in noi, che, Ospite nostro dentro di noi, ci difenda da ogni nemico della nostra salvezza.