31/05/1978 - Omelia Mercoledi VIII Ord Saluto Madonna Pellegrina Consacrazione Parrocchia

Sant'Ilario d'Enza, 31/05/1978
Omelia, Mercoledì VIII settimana Tempo Ordinario, festa Visitazione, Madonna Pellegrina – IX giorno (ultimo) - Consacrazione

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Sof 3, 14-18; Lc 1, 39-56

Innalziamo al Signore il nostro ringraziamento con le parole stesse della Madonna, perché “il Signore è buono e in eterno è la sua misericordia”.

Abbiamo avuto un messaggio da Fatima e il messaggio è risuonato sessantuno anni fa. La Madonna chiedeva preghiera, chiedeva suppliche, chiedeva penitenza per la salvezza del mondo. E il mondo si deve interrogare se ha ascoltato questa parola, questa parola che era un accorato invito della Mamma, perché su di noi si potesse stendere questa misericordia del Signore e il mondo fosse salvo. Gli uomini purtroppo, lo sappiamo, in tanta parte non hanno ascoltato. E sul mondo si è scatenata una terribile guerra e poi, dopo la guerra, non è venuta la vera pace e non c’è ancora!

La devozione al Cuore Immacolato di Maria vuole riparare, vuole costruire proprio in obbedienza al richiamo dell’angelo.

Noi stasera, salutando l’immagine venerata, non possiamo accontentarci di tenere nel cuore una visione soave, bisogna che noi attuiamo un’autentica devozione. Bisogna che torniamo ad essere come ci vuole il Signore: più devoti, più spazio alla preghiera, capire che il mondo si salva soprattutto con la preghiera. Del resto, tutti siamo stanchi delle solite chiacchiere e delle solite conferenze di uomini di Stato, siamo stanchi di parole inutili che non cambiano la situazione, che non mutano niente. Abbiamo bisogno di capire che la salvezza viene dall’alto, che la salvezza ci viene per mano di Maria.

Il nostro dovere di pregare, particolarmente pregare col rosario. Il rosario dobbiamo avere tutti i giorni in mano; il rosario nelle famiglie, il rosario in tutti i gruppi che vogliono veramente collaborare alla salvezza del mondo. E dobbiamo ben persuaderci che la preghiera deve essere accompagnata da una vita sempre retta, sempre forte di rifiuto del mondo e delle sue seduzioni, quel mondo così sfacciato, così inverecondo, così osceno, che ci scandalizza i nostri bambini, che ci rovina la nostra gioventù. L’immoralità rende violenti, perché rende sfrenati, senza alcun limite alla propria bramosia di piacere, comunque sia. Noi bisogna che rifiutiamo il mondo e che prendiamo il Vangelo, il Vangelo come regola viva, come regola forte, come regola continua. Il Vangelo!

Noi non abbiamo bisogno di altre teorie e di altre esortazioni, ci basta la parola dell’Onnipotente, ci basta seguire la Madonna nell’acconsentimento alla volontà di Dio. La Vergine ha saputo dire “sì” ed oggi, festa della Visitazione, vediamo la Madonna all’opera, la Madonna che porta Gesù, che dà la gioia di Gesù.

Impegniamoci allora in questa vita evangelica, accompagnata dal senso della penitenza. La Madonna ha chiesto penitenza e, se non sono i cristiani che la compiono, il mondo indubbiamente non si convertirà e mali oscuri e più gravi si profilano all’orizzonte.

Noi dobbiamo imparare la preghiera, dobbiamo imparare la preghiera accompagnata dalla penitenza.

Stasera noi facciamo questo proposito, facciamo questa puntualizzazione, anche come comunità cerchiamo di progredire, progredire in una preghiera sempre più profonda e cosciente, progredire in una carità sempre più aperta e generosa, in uno spirito di austerità che veramente indichi la nostra viva sensibilità del momento.

E dalla Madonna, posti così in questa disposizione, otterremo la grazia di grande benedizione, che invochiamo veramente con tutto il cuore. La Madonna benedica il mondo, benedica la nostra Parrocchia, benedica ogni famiglia, benedica, perché tutte le anime tornino generosamente fedelmente a Gesù.

CODICE 78EZO01337L
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 31/05/1978
OCCASIONE Omelia, Mercoledì VIII settimana Tempo Ordinario, festa Visitazione, Madonna Pellegrina – IX giorno (ultimo) - Consacrazione
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria a Fatima: preghiera e penitenza
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