Ez 9,1-7; 10,18-22; Mt 18, 15-20.
Il discorso della fraternità è un discorso molto fondo e molto importante perché l’amore agli altri deve discendere dall’amore di Dio, perché è da Dio che viene ogni bene. Dio ci dà i suoi meravigliosi esempi. L’esempio ce lo dà Lui stesso, perché è buono con tutti, perché benefica tutti, perché fa sorgere il sole sui giusti e i peccatori e fa piovere sui giusti e i peccatori.
Dobbiamo guardare e ascoltare la parola di Gesù che dice: “Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro” (Mt 5,48). Gesù ha voluto che la nostra fraternità si cementasse in Lui che si è dato per tutti, che si è immolato, quando noi eravamo peccatori non ha esitato a dare tutto il suo sangue.
Nel mistero dell’Eucarestia ancora continua a dare il suo Corpo, a dare sparso il suo Sangue. Dobbiamo vedere negli altri il prezzo del Sangue di Gesù; ogni anima vale tutto il Sangue di Gesù.
L’esperienza di amicizia è un’esperienza perciò di fede. Bisogna che l’amicizia si saldi nella carità di Cristo, si sviluppi nella sua grande carità. Bisogna che noi ricordiamo che l’amicizia non è e non può ridursi ad un sentimento passeggero, ma è una conquista che viene dall’amore di Dio, dall’esperienza dell’amore di Dio, dalla considerazione che è proprio Lui, il Signore, che dice, proprio Lui: “Siate amici, vogliatevi bene! Vogliatevi bene e dimostratelo questo amore” (cfr Gv 13, 34). Non è un amore quello che non costa.
Si dimostra l’amore quando l’essere fedeli costa del sacrificio ed è offerta, ed è dono che si prende dall’altare e si comunica, e si esulta in questa comunicazione, e si è più ricchi e più veri.
CODICE | 86HCO0533IN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas (AO), 13/08/1986 |
OCCASIONE | Omelia Mercoledì XIX settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Ragazze campeggio |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Fraternità, amicizia |
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