Ct 3, 1-4; Gv 20, 1. 11-18.
Maria Maddalena ha avuto la grazia di vedere per prima Gesù, lo ha visto perché l’amore in lei è stato perseverante e grande. I discepoli erano venuti, avevano visto il sepolcro vuoto, erano tornati a casa. Ma lei stava in pianto davanti al sepolcro.
Il suo amore l’ha resa sensibile e forte. È l’esempio che dobbiamo cogliere, perché dobbiamo risolvere il problema della nostra preghiera.
Imparare a pregare è possibile se impariamo ad amare, perché la preghiera è colloquio d’amore, è nella fede vedere il Signore, è nella fede ascoltare il Signore, è nella fede parlare al Signore.
Bisogna che ci proponiamo come proposito fondamentale quello di pregare bene, di pregare con tutto il cuore cercando il Signore: se non lo cerchiamo la nostra vita diventa molto povera, se non lo cerchiamo le nostre forme di devozione diventano vuote.
Bisogna che lo cerchiamo, che lo cerchiamo con tutto il cuore, che capiamo che senza amore non è possibile trovarlo, non è possibile gustare la sua parola, corrispondere al suo piano divino.
Impariamo allora da Maria Maddalena l’amore vero, l’amore che perdonato diventa ancora più grande, l’amore che è raccolto dal Signore come vero dono che l’uomo gli può fare.
Amarlo: non ameremo mai abbastanza, non ameremo mai quanto merita d’essere amato. Amiamolo con tutta la forma d’entusiasmo che può esprime il nostro cuore. Amiamolo e stiamo vicino a Lui.
CODICE | 87GNO0533FN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas, 22/07/1987 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì XVI settimana Tempo Ordinario – Memoria Santa Maria Maddalena |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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