Ger 15,10.16-21; Mt 13,44-46.
L’insegnamento è costante: il Regno di Dio viene a noi come un tesoro, come una perla di grande valore. Viene a noi nella gioia, per la gioia; viene a noi perché noi capiamo bene che dare a Dio è un guadagno, che avvicinarci a Dio è avvicinarci alla fonte infinita di gioia.
Ma la tentazione del demonio agisce potentemente in contrario perché tenta sempre di presentarci il giogo del Signore come pesante e la nostra generosità come una siepe che ci impedisce gli svaghi che hanno gli altri.
Bisogna stare molto attenti alla tentazione della tristezza, alla tentazione della malinconia, alla tentazione della depressione spirituale: è una tentazione insistente e una tentazione molto insidiosa.
Noi dobbiamo, con la grazia di Dio, guardarcene bene e ripetere spesso la giaculatoria: “Credo, Signore, che sei la mia gioia. Credo, Signore, che avvicinarmi a Te è avvicinarmi alla vera pace del cuore”.
Ecco il proposito della gioia, perché la gioia è una virtù, perché la gioia è essere nell’equilibrio della Provvidenza di Dio, è gioire di questo equilibrio con profondità e umiltà.
Guardiamo allora le nostre tentazioni come tentazioni poste per toglierci la vera gioia di Dio, come tentazioni che sotto un’apparenza o sotto un’altra vogliono penetrare e fare nell’anima un disordine, un clima di rincrescimento, quasi che non fosse Lui per noi la gioia, nell’essere con Dio, ma quasi che Dio fosse nostro debitore.
Impegnamoci allora con umiltà, con costanza, con fervore.
CODICE | 86GVO0533GN |
LUOGO E DATA | Saint Nicolas (AO), 30/07/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì XVII settimana Tempo Ordinario |
DESTINATARIO | Campeggio estivo ragazze |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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