Ap 15, 1-4; Lc 21, 12-19
Quando Adamo ed Eva ascoltarono la promessa di salvezza, che Dio aveva preparato, certo non avranno potuto immaginare quanto sarebbe stato grande e meraviglioso il Signore in quest’opera: “Una donna ti schiaccerà il capo”. Una donna. Era stata proprio Eva a causare la rovina di tutto il genere umano, ebbene un’altra donna sarà la salvezza.
Il piano di Dio si svolse in una sapienza e in una misericordia che sono indicibili, tanto sono grandi. Il Signore ha preparato questa donna come Madre del suo Figlio e l’ha preparata, esentandola dalla colpa originale e facendola il capolavoro delle sue opere.
E questa donna, che è santa, che è immacolata, che è umilissima, ha attirato dal cielo l’Unigenito figlio di Dio, per renderlo così il primogenito di molti fratelli.
Noi incominciamo una Novena di preparazione alla grande festa e dobbiamo cercare di capire questo piano di Dio, e dobbiamo cercare di viverlo con intensità e con forza.
Quando una festa è molto grande, si premettono dei giorni di meditazione, per capirci di più, per parteciparvi meglio, per essere più disponibili ai doni della grazia.
Ecco perché vogliamo capire questo piano divino, che sarebbe culminato nel Mistero Pasquale; nel Mistero Pasquale infatti Gesù porterà l’universale salvezza. È proprio in vista del Mistero Pasquale che Dio aveva esentato Maria dal peccato, è proprio in vista del Mistero Pasquale che l’aveva resa così santa.
Ed ecco allora che anche noi dobbiamo accogliere questo mistero, perché il mistero della salvezza continua e Dio continua a salvarci, a salvare tutti gli uomini che collaborano con lui, che dicono di sì, che acconsentono alla sua chiamata, al suo invito.
Maria si dimostrerà colei che sa dire il sì, cioè che sa collaborare, e noi la contempliamo così nel mistero della sua Annunciazione: come si può dire a Dio il proprio animo, come si può fare a Dio le obiezioni e come si può acconsentire con totalità al suo volere. La Vergine Santissima pone le sue obiezioni: “Come avverrà questo?” (Lc 1, 34); la risposta di Dio l’assicura. Dio non vuole far nulla che possa dispiacere, perché il sentimento che ha nel suo cuore è stato lui stesso a porlo, lui stesso ad alimentarlo, lui stesso a farlo mirabilmente fiorire.
Ecco, quale cosa ci dobbiamo proporre stasera, se non questa volontà piena, questa volontà lieta, questa volontà sincera a tutto quello che il Signore vuole da noi e desidera da noi, sapendo che il nostro aderire alla sua volontà non ci diminuisce, non ci umilia, non ci distorce? E’ un’adesione che ci costruisce. Diventar buoni è diventare grandi, diventar cattivi è diminuirci, diventar cattivi è perdere delle nostre qualità, è sciupare le facoltà che ci sono state date. Il sì a Dio è un sì di costruzione, è un sì di amore e perciò è un sì di forza.
CODICE | 78MUN0133ZN |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 29/11/1978 |
OCCASIONE | Omelia, Mercoledì XXXIV settimana Tempo Ordinario, Novena Immacolata - I giorno |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Maria nell’Annunciazione |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS