25/12/1972 - Omelia Natale Messa di mezzanotte

Sant'Ilario d'Enza, 25/12/1972
Omelia, Solennità Natale , Messa della Notte

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Is 9, 1-3. 5-6; Tt 2, 11-14; Lc 2, 1-14

Oggi come allora: “Vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo; oggi vi è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2, 10-11).

Accogliamo quest’annuncio oggi per noi, accogliamo questo annuncio come fosse la prima volta, accogliamolo con tutta la freschezza del nostro animo, con tutto l’entusiasmo del nostro cuore. È l’annuncio della misericordia di Dio, è l’annuncio della salvezza che Dio dà alla povera umanità. È in Cristo dove tutto si risolve; tutto prende senso e tutto prende forza in lui, solo in lui. Perché Cristo è nato, noi abbiamo speranza. Perché Cristo è nato, noi possiamo avere la vita eterna. Perché Cristo è nato, gli uomini possono trovare la forza per rendersi migliori, per rendere migliore la loro relazione, per creare la pace.

È nato lui, il Signore. L’Infinito è venuto tra di noi come un piccolo bambino, è venuto tra di noi, si è fatto uno di noi, si è fatto così simile a tutti gli uomini, perché gli uomini trovassero la strada della loro dignità, la strada della loro elevazione, la strada della loro gioia.

Vorrei che tutti noi stasera lasciassimo cadere fino in fondo al cuore questo annuncio. Vorrei che ognuno di noi sentisse la grande luce che abbiamo nel Signore. Vorrei che ognuno di noi sentisse che si può ottenere la vittoria sull’egoismo, sull’orgoglio e sulla sensualità (i grandi nemici dell’uomo) accogliendo Gesù e vivendo come lui ci ha insegnato, come lui ci ha indicato. Vorrei stasera che ognuno di noi sentisse come può migliorare se stesso, come può rendersi più utile agli altri. Vorrei che ognuno di noi, tornando alle proprie case, rivedesse la propria vita; vorrei che per ognuno di noi questo Natale segnasse una salita di bene.

Questa sera noi pregheremo per tutti, per tutti quelli che nel mondo soffrono, per tutti quelli che nel mondo hanno tribolazione, per tutti quelli che nel mondo hanno fame e sete di giustizia. Noi pregheremo per tutti e saremo spiritualmente uniti a tutti. Sentiamo il gemito che sale da tutte le contrade del mondo e sono i poveri e sono gli afflitti e sono quelli che hanno subito ingiustizie; vorrei che trovassero eco in noi e noi esprimessimo al Signore l’invocazione per tutti e che questa invocazione scendesse fino in fondo alla nostra vita come un lievito prezioso, come un fermento, perché ognuno di noi lo sa: può rendersi migliore. Ognuno di noi può accogliere meglio la luce di Betlemme, ognuno di noi può essere più forte contro tutto quello che è racchiuso nella parola «male». Migliorando noi stessi, miglioriamo il mondo. Migliorando noi stessi, ci rendiamo più capaci di fare del bene. Migliorando noi stessi, viviamo il nostro Battesimo, perché noi cristiani abbiamo per il nostro Battesimo una responsabilità grande di fronte a tutto il mondo.

Quando nasce un cristiano, si rinnova questo miracolo di Betlemme; quando un cristiano accoglie la Parola di Dio è ancora Cristo che va nel mondo secondo il suo stesso comando. Ognuno di noi è lui: “Andate e predicate il vangelo” (cfr. Mc 16,15). Predicare il Vangelo vuol dire realizzarlo nella nostra vita, predicare il Vangelo non vuol dire andare a vociferare, predicare il Vangelo con la rettitudine della nostra vita, con la generosità del nostro operato, con la continuità della nostra testimonianza.

Vogliamo questa notte chiederci se veramente abbiamo accolto Gesù, se lo abbiamo accolto in questa pienezza e cominciamo una vita nuova, una vita più santa e più degna, una vita più operosa e più impegnata. Ognuno di noi senta che ha una precisa responsabilità e questa responsabilità diventa la ragione stessa del nostro operare, del nostro agire. Ognuno di noi senta che Gesù è nato, ma è nato per portare la pace a tutti gli uomini di tutte le generazioni e la sua pace arriva con la collaborazione degli uomini verso i loro contemporanei. Arriva questa luce e questa grazia in una grande generosità, la generosità di chi ha accolto il messaggio di Betlemme e sa che la vita ha un senso solo se c’è Gesù, che altrimenti non val neanche la pena di vivere, che la vita senza Vangelo è una cosa senza senso, che la vita senza Vangelo è una vita che si chiude con la morte, mentre la nostra vita non solo vince la morte, ma spazia per sempre nell’eternità.

Viviamo il Vangelo, amiamo il Vangelo, perché il Vangelo è Gesù, perché è Gesù che viene a noi, viene perché traduciamo giorno per giorno questo suo messaggio e lo rendiamo credibile a tutti gli uomini.

L’augurio perciò a voi, l’augurio perciò alle vostre famiglie, l’augurio a tutti è precisamente questo: che possiamo sentire di più il Signore, viverlo meglio nella nostra vita e poterlo trasmettere agli altri. Vivere Gesù, augurare Gesù è tutto ed è in questo tutto che noi vogliamo cominciare, con questo Natale, una vita più intensa e più fervida, secondo quello che la Liturgia stessa ci indica con tanta forza e con tanta autorità.

CODICE 72NQO01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 25/12/1972
OCCASIONE Omelia, Solennità Natale , Messa della Notte
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Natale oggi per noi
ARGOMENTI Natale oggi per noi
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