Rm 6, 3-11; Mt 28, 1-10
L’annuncio che si ripete di anno in anno del più grande fatto dell’universo, la risurrezione del Signore, riempie il cuore di gioia, perché il Signore è lì, il Signore è vivo in mezzo a noi, è vivo nella sua Chiesa. E se lui è vivo, noi che siamo con lui possiamo avere la certezza magnifica della nostra esistenza, che ha dunque un valore, che ha dunque una grande speranza.
Noi pensiamo alla risurrezione del Signore non distaccata dalla vita di tutti gli uomini: il Signore è risorto per noi, per noi aveva dato il suo sangue, per noi comunica il fremito della vita eterna, il fremito di un’esistenza che deve essere sempre soprannaturale, che deve tendere sempre di più a dei valori trascendenti ed eterni.
Noi perciò questa notte ripetiamo al Signore il nostro “grazie”, ripetiamo a tutti gli uomini il suo messaggio, messaggio di pace, messaggio di amore.
Se non c’è lui, gli uomini diventano belve, che si sbranano a vicenda; se non c’è lui, tutto crolla, crollano anche quei valori che sembravano intramontabili, crolla il valore della famiglia, crolla il rispetto vicendevole, crolla la libertà.
Senza di lui niente rimane, senza di lui tutto (?), senza di lui tutto finisce nella tristezza, nell’angoscia, nella desolazione, senza di lui.
Ecco perché noi vogliamo essere i primi a stringerci a Cristo, noi vogliamo sentirlo veramente il nostro redentore, quello che dà un senso ben preciso a tutto il nostro soffrire, a tutto il nostro lavorare, a quello che alle volte chiamiamo (?).
Lui dà un senso a tutto e questo senso vogliamo che sia pieno. Noi cristiani, che abbiamo la fede, la proclamiamo alta, la proclamiamo indistruttibile. La fede è la nostra gloria, la fede è la base sulla quale noi sappiamo che si deve costruire. La fede è un tesoro inestimabile. Oh, cresciamo nella fede! Siamo uomini di fede! esistiamo nella fede! Camminiamo nella fede con le nostre opere e con la nostra preghiera!
Cristo è risorto e la Chiesa continua il suo cammino, è irrobustita e corroborata da lui giorno per giorno.
E la pienezza del significato di questa notte è data dalla presenza di bambini che ricevono il battesimo. Oh, il Battesimo è un’immersione nella morte e nella risurrezione di Cristo! Il battesimo è il luogo che Cristo ha dato di salvezza. Il battesimo! Si deve compiere anche il nostro. Noi battezzati, noi che abbiamo ricevuto la consacrazione, noi dobbiamo vivere lo Spirito, dobbiamo lasciarci condurre dallo Spirito. E doni lo Spirito adesso il senso di Dio.
Noi non possiamo più essere solamente degli uomini: noi dobbiamo vivere la nostra umanità, ma vivificata, consacrata, guidata dallo Spirito Santo.
E ai bambini, che in questa notte vengono battezzati, noi auguriamo questa pienezza: una pienezza di vita, una pienezza di fede, una pienezza di amore. Crescano come segno della speranza di Cristo, come segno della speranza della Chiesa, come segno della speranza di tutte le nostre anime. La speranza di Cristo! Cristo spera nella nostra vera conversione, nella nostra vera perseveranza. Spera e ci dona il modo di raggiungere quanto lui chiede.
Spera la Chiesa, perché sono una crescita di lei, sono nuovi germogli.
Spera ogni nostra anima, perché vede moltiplicarsi la misericordia di Dio.
Sperano le famiglie dei battezzati, perché noi auguriamo e preghiamo che grande sia la loro consolazione, grande sia la loro decisa (?).
Quest’anno uniti nella Pasqua celebriamo la Chiesa particolarmente ricca, ricca di nuovi Sacramenti. Quest’anno la nostra Parrocchia, in modo particolare vive un momento di grande generosità, vive un momento di grande attesa: Giovedì Santo il vescovo ha ordinato sette diaconi e due lettori. Sette diaconi hanno ricevuto una consacrazione, una consacrazione per il ministero. Sono al servizio dell’Eucarestia, sono a servizio della carità, sono a servizio della Parola di Dio, ricevono quotidianamente la grazia dello Spirito che anima la Chiesa. Noi siamo consci di questa grandezza di dono, siamo consci di questa meravigliosa attualità che si verifica in mezzo a noi: i diaconi. I diaconi possono battezzare, i diaconi possono dare l’Eucarestia, i diaconi possono benedire, i diaconi possono assistere al matrimonio, i diaconi danno la benedizione ai vivi e danno la benedizione ai morti. I diaconi sono la nuova ricchezza per la nostra Chiesa. I lettori proclamano la Parola.
Oh, quant' è buono il Signore diciamo allora stanotte, quanto è buono il Signore! Prepariamoci a far sì che tutta la nostra vita venga infervorata di bene e sia talmente forte, che si cammini rapidi e si cammini in totalità di bene.
CODICE | 78CRO01360A |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 26/03/1978 |
OCCASIONE | Omelia, Santa Pasqua - Anno A - Messa di mezzanotte - Battesimi |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione (audio poco chiaro) |
ARGOMENTI | Pasqua Presenza del Risorto tra noi |
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