03/04/1983 - Omelia Pasqua Mezzanotte Battesimo

Sant’Ilario d’Enza, 03/04/1983
Omelia Santa Pasqua, Messa della Notte

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Omelia Santa Messa di mezzanotte

Nello splendore della Resurrezione del Signore, sentiamo prorompente, forte il significato dell’Alleluia. “Alleluia” vuol dire “Cristo ha vinto, Cristo trionfa, Cristo è il vivente dei secoli”. Chi crede in Lui ha la certezza, chi crede in Lui non sarà deluso, chi vive nel suo nome ha una speranza immortale.

La nostra fede questa notte prenda tanta luce, prenda tanta forza. Noi dobbiamo sentire ed esperimentare quante sono le realtà meravigliose che ci vengono svelate, quanto si deve riempire di gioia il nostro cuore, quando dobbiamo essere pieni di speranza, pieni di speranza per noi, pieni di speranza per la Chiesa, per la sua missione, per il suo compito assegnatole da Gesù. La speranza per tutti gli uomini che soffrono, per tutti gli uomini che sono nella tribolazione, nella fame, nell’oppressione, che subiscono i mali terribili che l’egoismo degli uomini può infliggere.

Speranza, perché Dio vede tutto, perché Dio sa tutto, perché Dio, nella sua infinita potenza, sa trarre anche dal male il bene e anche dal dolore sa condurre alla vita della gioia purissima ed eterna.

Sia dunque questa notte una notte in cui diventiamo più buoni, più generosi, più fervidi, in cui preghiamo perché tutti gli uomini entrino così, nella bontà che viene da Cristo, da Cristo che è morto per noi ed è risuscitato per noi, da Cristo che ama tutti gli uomini perché per tutti ha dato il suo sangue, perché per tutti ha dato la meraviglia della sua resurrezione. Morto per noi, è risuscitato per noi. Ecco che auspichiamo da Lui e sentiamo la nostra responsabilità di oranti. Auspichiamo da Lui la pace e il bene per tutti gli uomini, la sconfitta dell’egoismo e del peccato, perché il grande male dell’uomo è sempre il ribellarsi a Dio, andare contro di Lui. Il grande male dell’uomo è dimenticare che Dio ha dato le sue leggi per nostro profitto, perché potessimo formare la sua famiglia.

Oh certo, questa notte sentiamo più vivo e più forte il desiderio di una vita retta, generosa e serena, una vita più aperta agli altri, più preoccupata degli altri, più evangelica, più forte in quest’anno della Redenzione, cominciato il 25 Marzo, questo anno della Redenzione che noi vivremo nella sua prima parte nel nostro Programma Eucaristico, nel nostro Congresso Eucaristico il giorno del Corpus Domini.

Certo, ci resta molto cammino da compiere, ma siamo sicuri che il cammino sarà benedetto nella proporzione in cui noi ci metteremo disponibili all’amore di Dio e del prossimo, in cui ci mettiamo pronti a fare di più, ad agire di più, a compiere meglio il nostro dovere, il nostro dovere per le nostre famiglie che devono essere santificate, per la nostra società che deve cambiare.

E il Battesimo che si compie in questa notte resti come il simbolo, che diventando figli di Dio, solo così, vivendo la pienezza della grazia, potremo dare frutti di bene. Mentre auspichiamo per il bambino la benedizione di Dio, domandiamo a tutti di ricordare il loro Battesimo e di viverlo con potenza e con continuità.

Omelia Santa Messa ore 11

Il sepolcro vuoto. E’ la festa del sepolcro vuoto. Era stato deposto dalla croce, era stato messo e sigillato nel sepolcro. Il Signore non è stato vittima della morte: ha trionfato della morte e quel sepolcro è diventato il simbolo della vita, della vita perenne.

Veramente il Signore è risorto! Esprime la gioia e la gloria della nostra fede. Noi non crediamo in un morto. Il cristianesimo non è una cosa vecchia. Il cristianesimo è una cosa meravigliosamente attiva e viva di oggi, perché Cristo è vivo e operante anche oggi, è il Vivente dei secoli e dei secoli. Ed è non solo circonfuso della sua gloria, non è lassù in Paradiso dimentico di noi: è vivo ed operante nella sua Chiesa, in ogni battezzato, in ognuno che pone la sua fiducia in Lui.

Sentire allora che tutta la fede cristiana è una comunione di vita, è un’unione di amore, è un appoggiarsi su di Lui, il trionfatore, il Signore, il Re. Si era offerto come vittima e, fin d’in principio, Giovanni Battista lo aveva chiaramente definito: “Ecco l’agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo” (Gv 1, 29); un Agnello che s’immola, un Agnello che non si ribella alla crudeltà di chi lo uccide, perché è un Agnello che ama.

Il Cuore di Cristo è il segreto di tutto. Il Signore ci ha amato e meravigliosamente si è donato perché ognuno di noi avesse speranza, perché ognuno di noi avesse la certezza che la sua vita non è inutile; in qualunque condizione non è sciupata, perché Lui dà a tutti gli uomini la possibilità di essere grandi, validi, efficaci. In ogni uomo c’è Cristo e tutti quelli che soffrono, e tutti quelli che lottano, e tutti quelli che sono oppressi sentono ancora di più la loro identificazione con Cristo, sentono ancora di più che è proprio per questa potenza della Resurrezione che il dolore ha un senso e che le miserie umane possono essere superate dagli uomini di buona volontà, che è possibile ogni bene se crediamo fermamente in Lui, che è possibile la pace e l’amore tra gli uomini, che è possibile quello che in certi momenti appare quasi un assurdo. E’ possibile, se aderiamo a Cristo, se stiamo vicini a Lui, se passo per passo noi cresciamo in questa sua magnifica presenza, in questa presenza tra di noi e per noi. L’Eucarestia è uno dei modi, il modo sommo, di essere tra di noi. E noi vogliamo quest’anno, in particolare con il Congresso Eucaristico che faremo il giorno del Corpus Domini, approfondire questa certezza di presenza. Vogliamo diventare uniti strettamente a Lui, capire di più la Messa, sentire di più la Messa, valorizzare di più la Messa, perché la Messa ci porta a Lui, Agnello immolato e risorto; ci porta a Lui e la Messa edifica la Chiesa, e la Messa costruisce la vita cristiana.

In quest’Anno Santo della Redenzione noi vogliamo crescere soprattutto in questa comprensione e in questo impegno nella Santa Messa; la santa Messa che deve essere vissuta intelligentemente, generosamente, veramente con l’animo pieno di affetto. La Messa, la grande cosa che è la Messa, la Messa che dovrebbe essere alla base di ogni vita cristiana e di ogni famiglia cristiana!

Chiediamo al Signore che la nostra comunità parrocchiale senta sempre di più questa presenza del Risorto impegnandosi nelle opere di bene (ricordiamo la Scuola Materna San Giuseppe, cui tutti si devono sentire in obbligo di partecipare); le nostre opere possano essere fatte con sempre maggiore impegno, maggiore fede, maggiore incidenza. E tutti insieme formiamo così la famiglia di Dio, una famiglia in cui ci si vuol bene, in cui ci si aiuta a vicenda.

Ed è l’augurio che faccio a tutti: vivere il Cristo Risorto, viverlo nell’amore fraterno tra di noi, nella presenza viva e operante dell’Eucarestia.

CODICE 83D2O01360A
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 03/04/1983
OCCASIONE Omelia Santa Pasqua, Messa della Notte
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale, Battesimo
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Pasqua
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