10/04/1977 - Omelia Pasqua ore 11

Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1977
Omelia, Domenica di Pasqua, Messa ore 11

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At 10, 34. 37-43; Col 3, 1-4; Gv 20, 1-9

L’augurio, che dobbiamo scambiarci oggi, è proprio segnato dentro questo brano di Vangelo: la vita è una ricerca, la vita è una corsa. Fortunato chi cerca il Signore, chi si ferma davanti a quel sepolcro vuoto e crede. Crede che Cristo è risorto e perciò è in Cristo il motivo di tutta la nostra speranza, di tutta la nostra certezza; è in Cristo il senso della nostra vita. Quanti purtroppo corrono e la loro vita è un affanno e la loro vita finisce così, nella disperazione. Quanti non sanno mettere Cristo nella loro vita e vedono in Cristo un personaggio scomparso da secoli, o vedono in Cristo una divinità lontana. No, dobbiamo credere che Cristo è vivo e operante, è risorto nei secoli, è presente nella sua Chiesa per sempre, presente a tutte le generazioni che si susseguono, è presente alla vita di ogni uomo. Ogni uomo, che crede in lui, ha la vita eterna, ha la serenità, ha la forza, ha l’amore, perché solo Cristo dà l’amore. Perché gli uomini non si amano, perché gli uomini si odiano, perché regna la violenza e le cose brutte sono sempre all’ordine del giorno? Ma perché gli uomini non hanno più la fede. Chi crede in Cristo, ha da lui la forza di amare tutti, di beneficare tutti, di non opprimere nessuno, di amare anche i nemici. Cristo è risorto, per essere principio della nostra vita, principio della nostra attività, per essere la coesione per tutti gli uomini.

Ecco perché la nostra fede deve ingigantire: io credo in Cristo risorto, in Cristo risorto e presente nella sua Chiesa. Credo che Cristo risorto dà alla mia vita la forza di poter essere quale deve essere, dà alla mia esistenza la possibilità di raggiungere il traguardo. E voi sentite bene che Cristo Risorto è presente col suo Spirito, lo Spirito che ci ha mandato il giorno di Pentecoste, ed è presente con il suo corpo. L’Eucarestia che cos’è, se non il corpo risorto di Cristo? Lui, il Signore, che magnificamente e misteriosamente si dona alla sua Chiesa e ad ogni singola anima. Ecco perché dall’Eucarestia nasce tutto: è l’Eucarestia che fa la Chiesa, è l’Eucarestia il pane della forza, è l’Eucarestia il pane della vita. E’ il sacrificio eucaristico dove Cristo ripresenta la sua offerta al Padre, è nel sacrificio eucaristico che noi riconosciamo il suo sacrificio e proclamiamo la sua resurrezione. Ecco perché, in questa Pasqua, vogliamo riaffermare la nostra fede, la nostra devozione all’Eucaristia, specialmente quest’anno nel quale la nostra Parrocchia è in particolare riflessione e ascolto della Parola in riguardo all’Eucarestia. La nostra Parrocchia vuole cercare di arrivare profondamente ad una comunicazione con lui. La resurrezione del Signore è viva particolarmente in questo giorno, ma ci deve accompagnare sempre: l’Eucarestia è il memoriale della passione e della morte del Signore e della sua resurrezione. Questa Pasqua vuole perciò accrescere il nostro senso di fede e il nostro amore, per continuare ed intensificare il nostro culto all’Eucarestia. Abbiamo parlato del Congresso eucaristico, cioè di una settimana di particolare intensità nello studio e nella venerazione dell’Eucarestia. Faremo il Congresso eucaristico dal ventinove maggio al cinque giugno. Invito tutti, nella luce di questa Pasqua, a prendere vivacità di contatto, prolungata meditazione, senso vivo della presenza del Cristo, perché di lui abbiamo bisogno e ci dobbiamo preparare al Congresso eucaristico, per conquistare fino in fondo questa mirabile grazia. Il Signore ci aiuti. Ricordiamo la sua parola: “Il regno dei cieli è simile a un lievito, che una donna mise in tre staia di farina, finché non fu tutta lievitata” (cfr. Lc 13, 21). Vedete il pane: il “lievito di vita” è Cristo. La nostra società ha bisogno di lui e, in tanto in quanto lo accetta, realizza la sua vera felicità. Noi auguriamo a tutti gli uomini la pace, ma la pace c’è solo accettando lui e vivendo quotidianamente di lui. Noi vogliamo essere i primi in questa corsa verso di lui, per essere una sola cosa con lui nella carità concreta tra di noi.

CODICE 77D9O01360N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 10/04/1977
OCCASIONE Omelia, Domenica di Pasqua, Messa ore 11
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Fede in Cristo Risorto, Eucarestia
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