25/05/1980 - Omelia Pentecoste Matrimonio in questo giorno CONSACRAZIONE PARROCCHIA allo SS

Sant'Ilario d'Enza, 25/05/1980
Omelia, Domenica Solennità di Pentecoste – Anno C - Matrimonio

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At 2, 1-11; 1 ; Rm 8, 8-17; Gv 20, 19-23

“E si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi” (Gv 20, 19) . Queste parole si realizzano questa mattina in una potenza e in una novità molto grande. Il possedere lo Spirito Santo è di tutti coloro che hanno creduto e donato la propria vita per il regno di Dio. Il Signore lo sapeva bene, sì, lo sapeva, e nelle lunghe giornate vissute a Nazaret, aveva precisato il suo intervento. Sapeva quanto la vita, in certi momenti particolarmente, è difficile, quanti ostacoli bisogna superare! Lo sapeva che noi abbiamo le incertezze di ogni giorno, di questo nostro cammino. Ecco perché ha voluto realizzare una presenza mirabile, ha voluto essere con noi, ha voluto essere per noi e ci ha donato lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo non è, come forse alcuni erroneamente pensano, una forza. Lo Spirito Santo è una Persona, una Persona viva, operante, meravigliosa, una Persona che ci dona l’amore infinito che è nel seno della Trinità. “Sarete battezzati, ha detto ancora Gesù, sarete battezzati nello Spirito Santo” (At 1, 5): questa immersione nello Spirito Santo. Battezzare vuol dire immergersi, non semplicemente lavarsi, immergersi. La nostra atmosfera diventa perciò questa mirabile presenza. “Lo Spirito di Dio riempie la terra”, abbiamo cantato prima, lo Spirito di Dio! Veramente un cristiano deve vivere di questo grande mistero, di questa consolantissima realtà: Gesù è in mezzo a noi mediante lo Spirito e dà pace, cioè la pace biblica, che è serenità, che è gioia, che è tranquillità, che è quel senso grande di sicurezza, per cui sappiamo che nulla può succedere che sia irrimediabile, che tutto è nella misericordia e nella provvidenza di Dio.

Dicevo, questa mattina, lo sentiamo presente, lo sentiamo vivamente in mezzo a noi, lo sentiamo fortemente, lo sentiamo direi plasticamente, lo sentiamo, perché il vostro matrimonio ci richiama questa grande, questa ineffabile realtà: in mezzo a noi c’è il Signore. Ancora lo Spirito Santo è disceso, ancora lo Spirito Santo occupa il vostro cuore e occupa questa assemblea, ancora lo Spirito Santo è pronto a compiere le sue opere grandi. E’ presente. E che cosa vi possiamo augurare? Che cosa vi possiamo desiderare? Che cosa vi possiamo invocare dal Signore, se non che la vostra vita respiri sempre questa presenza, che la vostra vita sia santa come lo vuole lo Spirito santificatore, che la vostra vita sia ricca vicendevolmente di un amore, che parte da Lui ed è mezzo per avere ancora più Lui. Che cosa vi possiamo augurare di meglio, se non che viviate così docili allo Spirito Santo, perché in voi si formi totalmente Cristo e siate un mezzo perché Cristo sia ancora nelle vostre creature e sia negli altri.

Oh, lo splendore della Pentecoste! Vi prenda tanto, vi guidi tanto che non tramonti mai! Una Pentecoste che non tramonta è una gioia meravigliosa, continua, è qualcosa di indicibile. La vostra Pentecoste non tramonta. E vivete nella Chiesa, vivete secondo quello che il Signore vi farà capire, momento per momento, con umiltà, con fervore, con grande perseveranza.

Noi vi siamo vicini. Vi siamo vicini e sentiamo che chi ci unisce è Lui nell’effusione meravigliosa: “Furono riempiti di Spirito Santo” (*At 2, 4) è detto dei discepoli; ecco, questa emme realizzi una presenza, realizzi un memoriale, realizzi un gaudio, un gaudio che è profondo come sono profondi i misteri dello Spirito ed è ancora intramontabile.

CODICE 80EQO01367E
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 25/05/1980
OCCASIONE Omelia, Domenica Solennità di Pentecoste – Anno C - Matrimonio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale,
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI La presenza dello Spirito Santo
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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