At 2, 1-11; 1 Cor 12, 3-7. 12-13; Gv 20, 19-23
In questo grande giorno della Pentecoste profondo è il motivo della nostra gioia, perché noi sappiamo che da quella Pentecoste lo Spirito Santo è diffuso nei nostri cuori. Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa, come è l’anima di ogni membro della Chiesa. Lo Spirito Santo ci è stato donato da Gesù come lo Spirito della verità: ci fa comprendere tutto, come lo Spirito dell’amore: ci fa amare Dio nella dignità di figli suoi adottivi, ci fa amare i fratelli come membra del Corpo di Cristo. Ci è dato lo Spirito Santo come forza e come consolazione. Ognuno di noi diventa tempio e diventa tabernacolo dello Spirito Santo nel Battesimo e tutta la vita cristiana sta nel vivere in questa dignità e nel rendersi sempre più consapevoli, che la vita cristiana non è un eseguire alcune cose e un evitare alcune altre, ma che la vita cristiana è una profonda comunione di vita con la stessa santissima Trinità, perché tanto valore ha avuto il sangue di Cristo sulla croce da meritarci questa altissima dignità, di avere una vita divina e di viverla in pienezza fino alla manifestazione della gloria del Padre. Ecco perché la Pentecoste è una grande gioia. Ecco perché la Pentecoste svela a noi il vero aspetto della nostra vita di discepoli di Cristo.
Ed è ancora nella Pentecoste che fiorisce veramente la nostra esperienza di Chiesa, il nostro essere Chiesa. Anche gli Ebrei celebravano la Pentecoste, la celebravano come la festa della legge; come nella Pasqua ricordavano la loro liberazione dall’Egitto, nella Pentecoste onoravano la loro legge, data loro da Dio sul monte Sinai. La festa della legge era la festa dell’alleanza, cioè la festa della mistica unione del popolo prediletto con Dio. E nella Pentecoste è venuto lo Spirito Santo a indicare come la nuova legge è lui, è lo Spirito stesso che, nella nostra coscienza, ci guida e ci pone in quell’atteggiamento di amore, per cui vengono superate tutte le forme schematiche di leggi e vengono date veramente le linee di quella che deve essere la nostra vita cristiana nella imitazione di Gesù e nella gloria sempre cercata e voluta del Padre. Ed è proprio in questa Pentecoste che incomincia la preparazione all’Anno Santo per indicazione del Santo Padre Paolo VI. Voi siete a conoscenza come il mese scorso il santo Padre ha annunciato l’Anno Santo, l’Anno Santo per tutto il mondo: 1974 e l’Anno Santo di pellegrinaggio e di riflessione comune a Roma: 1975. Siamo chiamati allora con questa Pentecoste a iniziare la nostra preparazione. Anno del giubileo si dice. E che cos’è? Gli anziani lo ricordano bene, i giovani no, per loro è una novità. L’Anno Santo è un anno di particolare rinnovamento cristiano, di particolare fervore; vi sono magnifiche iniziative, vi sono magnifiche forme di pietà, che fioriranno in tutta la Chiesa e poi a Roma, perché l’uomo rimediti sui suoi valori fondamentali, perché ci sia un vero rinnovamento nelle coscienze, perché ci sia una rinnovata spinta alla pace tra i popoli, perché ci sia un nuovo motivo sempre più forte per andare incontro a quelli che sono i più bisognosi. L’Anno dell’indulgenza deve diventare l’anno del rinnovamento, l’anno nel quale tutti ci poniamo al servizio del Signore. Il santo Padre si ripromette molti frutti da questo Anno Santo e infatti tutti gli Anni Santi hanno portato una spinta di bene nella Chiesa dal 1300, quando si sono iniziati, fino adesso. E speriamo che, in questo mondo così inquieto, così triste e ancora in tanta parte ingiusto, l’Anno Santo faccia progredire e faccia sentire una particolare esigenza di bene e di impegno. E anche noi lo cominciamo oggi, cominciamo la preparazione a quest’Anno Santo 1974 e tutta la comunità parrocchiale è in quest’ordine: prepararci perché nel 1974 la nostra comunità parrocchiale diventi sempre più forte, sempre più efficace, sempre meglio corrispondente al disegno di Dio. Cominciamo oggi facendo la prima tappa, la prima tappa che va da oggi, giorno di Pentecoste, fino a tutto settembre. E questa prima tappa vuole essere particolarmente una tappa di fede: riproporci i motivi sostanziali di fede, studiare meglio la nostra fede, il perché della nostra fede, le implicazioni della nostra fede. È necessario che veramente noi sentiamo che senza una vivacità di fede non è possibile fare qualche cosa. Questa prima tappa è caratterizzata da una certa dispersione: chi va ai monti, chi va al mare e poche possono essere le iniziative comuni. Ecco perché raccomando che ognuno, o a gruppi, si insista sullo studio della fede, sulla lettura della Parola di Dio, sulla riflessione della Parola di Dio, su libri che ci facciano capire meglio la Parola di Dio. Ed ecco perché proprio oggi iniziamo l’Anno Santo nella sua preparazione con la professione di fede, che vogliono fare le aspiranti. Le aspiranti così aprono con la loro buona volontà e con il loro entusiasmo, aprono la preparazione all’Anno Santo, perché vogliono testimoniare di fronte a Dio e di fronte alla comunità parrocchiale come scelgono il Signore, come lo scelgono in piena consapevolezza, come vogliono rinnovare in pieno le promesse del loro Battesimo. La vita cristiana ora è una scelta, sempre è una scelta che si impone a un’età sempre più giovane, ci si trova di fronte a responsabilità che si direbbero superiori all’età. Le aspiranti vogliono davanti a tutti dire che scelgono il Signore, che vogliono vivere il loro Battesimo, che vogliono essere nella comunità parrocchiale elementi vivi di forza, elementi di generosità. Vogliono cioè aprire queste manifestazioni di preparazione all’Anno Santo ed essere all’avanguardia nella testimonianza della loro fede e della loro vita cristiana. Noi nella santa Messa preghiamo per loro, perché siano degne di questa promessa fatta solennemente e possano così vivere con gioia, con serenità, con tanta letizia la loro vita cristiana.
CODICE | 73F9O01367G |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 10/06/1973 |
OCCASIONE | Omelia, Domenica di Pentecoste - Anno B - Inizio Anno Santo, Professione di fede |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Vita cristiana come comunione con la Santissima Trinità, Anno Santo |
ARGOMENTI | Vita cristiana come comunione con la Santissima Trinità, Anno Santo |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS