At 2, 1-11; 1 Cor 12, 3-7. 12-13; Gv 20, 19-23
“Si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi”. (Gv 20,19).
Frutto della sua Passione e della sua morte, il Signore Gesù ci dà la pace, ma non una pace umana e transeunte, ci dà la pace sostanziale, ci dà la gioia sicura, ci dà lo Spirito Santo. Dobbiamo, in questa grande festa, approfondire molto che cosa ha voluto dire Gesù con queste parole: “Pace a voi”. Lo dobbiamo capire meditando sulle parole che subito seguono: “Alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo” (ib. 22). Ecco la ricchezza senza confini, ecco la potenza sulla quale si basa la Chiesa, ecco la sicurezza di ogni anima: “Vieni Padre dei poveri, vieni datore dei doni, vieni luce dei cuori”. Dobbiamo richiamare la nostra fede sulla presenza dello Spirito Santo, una presenza forte e viva. Lo Spirito Santo è Colui che dà la vita. In ogni anima è la presenza dello Spirito e la presenza è così attiva, che ogni anima è unita alle altre anime, ogni cristiano è unito all’altro cristiano e tutti insieme sono uniti a Cristo Signore.
E’ ospite dolce dell’anima. È dolcissimo sollievo. È consolatore perfetto. La pace nostra sta qui, la gioia nostra sta qui. Tutto è nell’ordine dell’amore e tutto può essere assunto dall’amore.
Il rifiuto dello Spirito è l’inabissarsi nel male. Fuori dal male tutto, tutto serve, anche la fatica: Lui è riposo, anche il pianto: Lui è conforto. Sentiamo come la Chiesa allora ha la sua vita in questa vita, ha la sua potenza in questa potenza: senza di Lui nulla è nell’uomo, nulla è senza colpa. Resta la parte nostra, resta lo spalancare la nostra anima, perché Lui ci faccia sentire tutta la sua soavità, perché Lui possa veramente regnare nell’anima nostra. Un cristiano proprio per Lui è chiamato alla santità, alla santità vera, alla santità piena, alla santità che non è chiusura intimistica, ma è espansione meravigliosa di amore verso il Padre e verso tutti i fratelli del mondo.
Ed è tale forza e tale spinta, che non può essere arrestata da nessuna altra forza. E allora sentiamo come ogni anima deve avere lo stesso respiro della Chiesa, perché unico è il corpo ed unica è l’anima: Il corpo si chiama il Corpo Mistico di Cristo, l’anima è lo Spirito.
Respirare con la Chiesa, sentire i problemi della Chiesa, perdere le nostre mire e le nostre intenzioni egoistiche, vivere così in una completa umiltà, l’umiltà di perdere noi stessi e di essere guidati solo da Lui. Quest’amore, che Lui vuole accendere nei nostri cuori, non deve essere ostacolato dalle nostre miserie e dalle nostre chiusure, non può essere ostacolato. Rinunciamo alla nostra cattiva volontà, alla nostra autonomia esasperata, dipendiamo dallo Spirito, facciamoci guidare sempre da Lui.
Lui ispirerà la nostra preghiera, Lui ispirerà le nostre azioni, Lui coi suoi doni ci darà non solo un grandissimo aiuto, ma sarà proprio la sua forza, che come istintivamente ci guiderà a raggiungere tutto il bene.
Invochiamolo allora, invochiamolo per tutta la Chiesa. Invochiamolo sulla nostra Parrocchia. Invochiamolo su tutte le famiglie della nostra Parrocchia, perché nelle loro scelte non guardino le cose umane, ma la parola divina. Invochiamolo su tutti i desideri, tutte le aspirazioni di bene che fioriscono. Invochiamolo sulla nostra gioventù, sui nostri bimbi, perché la corruzione non li prenda. Invochiamolo con tutto il nostro cuore, pronti e disposti a seguirlo sempre. Ecco: “Vi manderò un Consolatore. Egli vi insegnerà tutto” (cfr. Gv 14, 26). Noi vogliamo imparare questo tutto e ci rendiamo ben disponibili.
CODICE | 81F6N01366N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 07/06/1981 |
OCCASIONE | Omelia, Domenica di Pentecoste – Anno A |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Lo Spirito Santo |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS