Ml 3, 1-4; Eb 2, 14-18; Lc 2, 22-40
Indubbiamente nessuno, allora, aveva potuto afferrare bene il senso di quello che era stato preannunciato;aveva detto: “Il Signore verrà nel suo tempio, lui verrà”.
Gesù entra nel tempio di Gerusalemme, vi entra per essere offerto, voi mi comprendete: per essere offerto come dono pasquale, anche se la Pasqua non coincideva con quella data.
Veniva donato, ma mentre gli altri bambini erano riscattati, per lui non c’era riscatto: era venuto per essere offerto, per essere donato alla salvezza di tutti.
Ecco perché questa festa si aggancia così fortemente alla Pasqua: sentiamo già la Pasqua. Gesù è offerto, c’è la luce del Cristo, c’è quella luce del Cristo della quale noi cerchiamo di mettere qualcosa nel nostro cuore, la luce del Cristo che proclameremo forte nella notte di Pasqua, la luce del Cristo che deve illuminare tutta la nostra vita.
Gesù si offre, si offre e sa ispirare a Simeone le parole profetiche indicative: “Luce per la salvezza di tutti i popoli”.
E la luce è sinonimo di gioia, è sinonimo di quella profonda pace che viene nel cuore degli uomini, quando hanno ricevuto la redenzione; luce, perché senza di lui il mondo è definito “tenebre”, secondo la parola dell’apostolo san Giovanni: “Era la luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo. La luce splende tra le tenebre, ma le tenebre non lo compresero”.
Ecco allora l’insegnamento di questa festa: Gesù si offre, Gesù si offre per la nostra luce, per il nostro riscatto, per la nostra redenzione. In lui è la salvezza.
Ma Gesù è offerto al tempio dalle mani della Madonna. La Madonna, Vergine sacerdotale, va al tempio in un profondo atto di umiltà, in un profondo spirito di sacrificio. Sapeva, dalle profezie, che il Messia sarebbe stato segno di contraddizione. Lo sapeva: va, offre, si pone disponibile alla volontà del Padre, si unisce alle intenzioni santissime di Gesù. Lo offre al Padre, lo dona a Simeone e ad Anna e c’è tutto il simbolo dell’azione della Vergine: lei è esempio di come ci dobbiamo unire a Gesù nel Mistero Pasquale, lei è esempio di come dobbiamo preoccuparci di comunicare la luce della nostra fede a tutti.
Maria è veramente esempio ed è veramente mirabile, perché per lei questo è un giorno di grande sofferenza: “La tua anima”, le dice Simeone, “sarà trapassata da una spada”. Maria accetta, Maria si pone disponibile alla volontà di Dio, Maria rinnova il suo sì dell’Annunciazione.
Voglia lei ottenere anche a noi queste disposizioni, perché possiamo veramente camminare verso la luce della Pasqua.
CODICE | 73B1O01333N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 02/02/1973 |
OCCASIONE | Omelia, Venerdì IV settimana Tempo Ordinario, Festa Presentazione di Gesù al Tempio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Unirci a Gesù nel mistero pasquale, come Maria |
ARGOMENTI | Unirci a Gesù nel mistero pasquale, come Maria |
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