10/12/1977 - Omelia S.Eulalia

. Sant’Ilario d’Enza, 10/12/1977
Omelia, Sabato II settimana Tempo Avvento, Festa Santa Eulalia Patrona – Anno C

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Is 35, 1-6. 8. 10; Gc 5, 7-10; Mt 11, 2-11

Stasera sentiamo come la nostra festa di comunità ha un centro: una vergine, una martire.

La nostra comunità, chiamata dalla Parola di Dio, unita al Cristo, ha una protezione, ha un motivo di unione, ha un motivo di confidenza in S. Eulalia ed è perciò una festa di famiglia, una festa di preghiera, una festa che ci deve spronare a migliorare noi stessi.

E’ una festa di famiglia. Ci dobbiamo sempre chiedere com’è il nostro amore alla Chiesa e come praticamente, concretamente lo esprimiamo. L’apostolo ci ha detto: “Voi non siete pellegrini e forestieri, ma siete i domestici, i famigliari di Dio” (Ef 2,19). Noi nella Chiesa abbiamo un posto ben preciso, abbiamo delle responsabilità e abbiamo tanti doni. Bisogna che noi ci sentiamo veramente Chiesa nella Parrocchia, perché la Parrocchia non è che la Chiesa di Dio situata a Sant’Ilario. Nella Parrocchia si deve esprimere quel sentimento che ci lega a Cristo, così come diceva l’apostolo che è legata la Sposa allo Sposo.

Un amore fervido a Cristo e un amore fervido alla Chiesa ci devono distinguere e la Chiesa domanda da noi proprio questa sensibilità, questa disponibilità, per non essere nella Chiesa degli spettatori, per non essere delle persone inutili che stanno a guardare, per non essere di quelli che guardano gli altri a fare e si limitano alla critica, per non essere nella Parrocchia dei pesi inutili, dei vagoni trascinati a fatica, ma essere nella Chiesa consapevoli, responsabili, perché la famiglia dev’essere una preoccupazione di tutti e non solo una preoccupazione di alcuni. Molti si aspettano dalla Parrocchia, ma sono pochi quelli che danno veramente la loro attività, la loro preoccupazione, il senso vero di un lavoro che si svolge per Dio e per l’evangelizzazione, che si svolge per Dio, perché prima di tutto la Chiesa è per la gloria di Dio e poi è per la salvezza.

Bisogna essere nella Liturgia vera gloria a Dio ed essere nella vita di ogni giorno per l’evangelizzazione, in ogni momento a nostra disposizione, in ogni occasione di cui dobbiamo e sappiamo approfittare.

Quindi, questa sera, questa festa di famiglia dobbiamo sentirla fino in fondo e perciò deve essere un motivo che ci unisce e un motivo che ci sprona: un motivo che ci unisce, perché la vera carità è per tutti, ma particolarmente è per quelli che sono amici nella fede. L’apostolo dice: “Siate caritatevoli, siate caritatevoli soprattutto verso coloro che partecipano della vostra fede” (Gal 6, 10).

Carità e azione, carità e impegno, carità e generosità spicciola, carità e perdono, carità e intelligenza nell’esprimerci e nel collaborare, carità che dalla preghiera, dall’aver vissuto insieme il mistero della Liturgia, esce fuori e si diffonde, si diffonde anche a chi è tiepido, anche a chi è contrario, perché la carità di Cristo si estende a tutti.

Io vorrei perciò che questa nostra festa di gioia, questa nostra festa di vera partecipazione prendesse da S. Eulalia. Verso questa santa dobbiamo avere una devozione forte: è la nostra santa e a lei vergine domandiamo la purezza del cuore, a lei martire, martire così giovane, martire così intrepida, martire così completamente donata alla causa degli altri, da lei sapessimo prendere veramente una spinta grande, sapessimo invocarla spesso, perché la comunità di S. Eulalia sia sempre più vera Chiesa che vive, che prospera, che lavora e che soffre, ma soffre nel nome di Cristo e con la croce di Cristo.

CODICE 77N9O01311N
LUOGO E DATA . Sant’Ilario d’Enza, 10/12/1977
OCCASIONE Omelia, Sabato II settimana Tempo Avvento, Festa Santa Eulalia Patrona – Anno C
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Vivere la Chiesa nella Parrocchia
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