10/12/1975 - Omelia S.Eulalia

Sant'Ilario d'Enza, 10/12/1975
Omelia, Mercoledì II settimana Tempo Avvento, festa di Santa Eulalia Patrona

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Ct 8, 6-7; Mt 25, 1-13

Diceva sant’Agostino: “Quando si parla di un martire, si può chiudere il discorso”. Quando poi il martirio è stato voluto da una debole fanciulla molto giovane, allora comprendiamo meglio come il discorso è comprensivo, cioè come il discorso è già in una lode piena, basta pronunciare quelle parole: “È stata una martire”. Vorrei che chiedessimo questa sera una specialissima protezione alla nostra comunità parrocchiale, che s’intitola a lei, Santa Eulalia. A lei da secoli la comunità, posta in questo territorio, ha alzato gli occhi al cielo di generazione in generazione e ha cercato protezione, ha cercato conforto, ha cercato esempio da questa fanciulla. Dobbiamo fare così anche noi, direi, soprattutto noi.

Difficilmente in questi secoli la comunità, che s’intitola a santa Eulalia, ha avuto dei momenti difficili come stiamo attraversando noi, dei momenti di un fenomeno strano, di un fenomeno ripugnante alla natura umana: il fenomeno dell’ateismo, del rifiuto non solo di un tipo di religione ma della religione stessa. Stoltezza così aberrante non credere in Dio! Non credere in un essere che incontriamo ogni momento, che incontriamo attorno a noi, perché dovunque spazi il nostro sguardo vediamo Dio, nella sua sapienza, nella sua provvidenza, nel suo amore. Difficilmente allora i cristiani sono stati chiamati a realizzarsi in una pienezza che si possa opporre all’ateismo, in una pienezza che risulti testimonianza anche a chi non vuole vedere; e d’altra parte, nella Chiesa stessa, abbiamo altri pericoli, abbiamo altre divisioni, abbiamo altre incertezze.

Ecco allora un momento tutto speciale, un momento nel quale dobbiamo raccoglierci con forza e diventare cristiani, perché altrimenti si diventa traditori, diventare veramente cristiani fino in fondo, diventare cristiani abbracciando con gioia tutta la strada del Signore. Si richiede da noi allora una visione ben precisa, una visione che non rifiuti niente al Signore, che non scenda ad alcun compromesso, ad alcuna maniera per ridurre la sua Parola, per non guardare il suo esempio. Noi cristiani siamo chiamati ad essere in una vera pienezza, fino in fondo, totalmente.

Per questo è necessaria la fortezza. È questo che noi chiediamo a santa Eulalia stasera per la nostra comunità, per i singoli componenti. La Parrocchia ha bisogno di responsabilizzarsi sempre di più nell’essere Chiesa. I genitori hanno bisogno di capire il momento nell’educazione dei loro figli, non è più come una volta: o tutto o si finisce per non realizzare assolutamente nulla. Abbiamo bisogno che la nostra gioventù abbracci generosamente tutta la legge del Signore, che non cerchi altre cose, che non voglia altre situazioni, in pienezza così come ce lo domanda Iddio! Santa Eulalia ha avuto il coraggio del suo momento, del suo tempo, nella sua società, che era una società persecutoria, pagana. Noi abbiamo bisogno di fortezza e la domandiamo per la sua intercessione in questo nostro momento, per essere non indegni della sua testimonianza e del suo martirio, non indegni di essere sotto quella protezione, che sappiamo, può ottenere dal Signore tante grazie.

Bisogna preparare l’olio, perché domani le lampade non si spengano. Bisogna essere vigilanti, per non trovare la porta chiusa. Bisogna essere generosi, per potere corrispondere fino in fondo a quanto il Signore ci domanda e non sappiamo quanto ci domanderà. Ecco allora, un desiderio di fortezza, un impegno nuovo, una testimonianza più completa restino veramente gli elementi di questa nostra festa, restino, ricordando che coloro che sono sotto una martire devono seguire, devono essere pronti, devono saper costruire, fino a quando il Signore e come il Signore vorrà.

CODICE 75N9O01311N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 10/12/1975
OCCASIONE Omelia, Mercoledì II settimana Tempo Avvento, festa di Santa Eulalia Patrona
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santa Eulalia, ateismo
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