01/01/1983 - Omelia S.M Madre di Dio

Sant’Ilario d’Enza 01/01/1983
Omelia Solennità di Maria Madre di Dio Anno C

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Omelia Messa Solenne ore 11

Tre feste: la festa della Madre di Dio Maria Santissima, la festa dell’inizio dell’anno civile, la festa della pace. Tre festività in una, tre festività in un’unica riflessione e in un unico pensiero.

Dal grembo di Maria è venuto Gesù, è fiorito allora il fiore della pace nel grembo di Maria. E a Maria dedichiamo questo primo giorno dell’anno, perché la Sua presenza materna e benedicente sia di tutti i giorni di quest’anno. Abbiamo necessità di sentircela vicina, di sentire come Lei comprende e segue la nostra vita, come Lei non è estranea alle nostre amarezze, alle nostre tribolazioni e alle nostre gioie.

Madre di Gesù e Madre di tutti gli uomini; a Lei dobbiamo ricorrere, a Lei dobbiamo quell’amore forte e grande che ci stringe a Dio e che ci unisce tra di noi. La pace non è una cosa che può prescindere dall’amore. Se c’è l’amore c’è la pace; se non c’è l’amore, c’è solo la finzione e si nasconde sotto la parola “pace” una volontà di oppressione e di violenza, perché la pace vuole che gli uomini sentano l’esigenza di una fraternità umana, e tra i cristiani ancora di più, un’esigenza di fraternità in Cristo e per Cristo. La pace.

Il Santo Padre ha dato come tema di riflessione il tema del dialogo per la pace, che è un’urgenza. Dice: il dialogo è scambio di riflessioni e di sentimenti, è andare incontro agli altri, è accogliere la loro verità e confrontarla con la nostra, è non ritenere unica la nostra verità, ma aprirci e aprirci completamente alla comprensione e all’aiuto fraterno. E sempre dobbiamo insistere su queste cose, perché, come siamo facili ad affermarle con la bocca, così è difficile che ogni uomo lo traduca nel concreto, tanta è la forza dell’egoismo, della propria vanità, del proprio orgoglio.

Dobbiamo invocare con il Salmo: “Dio ci benedica con la luce del suo volto” (Sal 67, 2). La luce del volto di Dio: che cos’è, se non l’amore di Dio, se non la verità di Dio, verità che è amore, amore che fa capire la verità? Dio ci benedica, benedica noi tutti, ci faccia migliori, ci faccia più generosi nella vita di ogni giorno, più pronti e più forti a vincere le nostre difficoltà.

Ecco perché invochiamo la Madonna, ecco perché diciamo a Lei la nostra preoccupazione per questo mondo che pensa alle armi, che pensa alla violenza e che, sotto le apparenze di buona volontà, cela troppe volte pensieri che il Signore non può non condannare. Avere perciò il senso della proporzione, avere il senso dell’armonia, cui tutti noi dobbiamo collaborare volendoci bene e insistendo in questa volontà di vera pace, di vera pace che dobbiamo invocare nelle nostre preghiere, nelle nostre Messe, che dobbiamo però operare, che dobbiamo, da parte nostra, tradurre quotidianamente nelle relazioni che abbiamo, nelle circostanze di cui è intessuta la nostra giornata. Ricorrere alla Madonna vuol dire invocare che il Suo esempio sia un motivo forte di vera conversione. La Madonna ha dato al mondo la pace, ha dato al mondo il Signore della pace, quello che la Scrittura dice “Il principe della pace” (Is 9, 5), ecco, perché tutti gli uomini lo ascoltino. “Dio ha parlato molte volte e in diversi mezzi, in tutto l’Antico Testamento. Oggi invece parla a noi per mezzo del Figlio”. E’ Gesù che dobbiamo ascoltare, è Gesù che dobbiamo seguire, sono le sue Beatitudini che dobbiamo tradurre. Ripetiamole nel nostro cuore: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati i miti… Beati i puri… Beati quelli che hanno sete e fame di giustizia… Beati i portatori di pace…” (Mt 5, 3-10). Ecco, noi cristiani dobbiamo essere in prima fila, tradurre le Beatitudini, volerle proclamare con la nostra vita, con il nostro esempio, con il nostro sforzo, con la nostra carità.

Ecco, l’augurio che allora offriamo a tutti è l’augurio di essere portatori di pace, portatori di bontà, di carità, di umiltà. Portiamo Gesù: porteremo il massimo bene all’umanità intera.

CODICE 83A0O01320N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza 01/01/1983
OCCASIONE Omelia Solennità di Maria Madre di Dio Anno C
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Pace
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