01/01/1982 - Omelia S. M Madre di Dio

Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1982
Omelia, Maria Santissima Madre di Dio - Solennità

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Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21.

Incominciamo il nuovo anno con una grande festa della Madonna. «Santa Maria» è onorata oggi con il titolo base, con il titolo che dà senso a tutto il resto: «Madre di Dio». A Lei siamo invitati a consacrare tutto quest’anno, perché sia Lei che ci ottiene dal Signore nuove e grandi misericordie, copiose e grandi benedizioni.

È una legge stabilita da Dio: tutti i beni ci sono venuti da Gesù, nostro Dio e Redentore, e Gesù ci è stato donato per la collaborazione completa e gioiosa della Beata Vergine. Ecco perché noi ci rivolgiamo a Lei e non è in un senso sentimentale, pietistico, ma in un vero senso teologico e nella vera luce della fede.

Maria Madre di Gesù è Madre di tutti gli uomini e ha questo compito nel piano della salvezza: di essere l’unione vera e viva tra noi e Gesù. A Lei ci rivolgiamo per il nostro bene, per il bene di tutta l’umanità.

Il Papa ha dato come tema di questo giorno, consacrato alla pace, che la pace è dono di Dio, è vero dono di Dio e gli uomini non lo possono dare. “Senza di me non potete far nulla” (Gv 15, 5), ha detto Gesù. Gli uomini non danno la pace, perché purtroppo nel loro cuore non hanno la pace e nessuno può dare agli altri ciò che non ha. È dono di Dio in Cristo Gesù, perché il Signore Gesù, per rendere vera pace agli uomini, cioè riconciliazione con Dio, relazione di amore tra di loro nella fede, ha sparso il suo sangue.

Il Mistero Pasquale di Gesù è l’origine di tutta la pace che gli uomini possono avere, gli uomini di buona volontà, gli uomini che si vogliono impegnare a rendere grande e fruttuosa la loro vita. Il Signore ha dato parole di pace. Nel Cenacolo, al momento di istituire l’Eucaristia, Gesù ha ripetuto quelle parole che poi noi diciamo sempre nella Liturgia: “Io vi do la mia pace, ve la do non come la dà il mondo, ve la do perché è una pace che viene dall’alto, è una pace che nessun uomo può usurpare o può togliere, perché è mia” (cfr. Gv 14, 27).

Gesù allora ha predicato la pace, l’ha data agli uomini e ognuno di noi è fattore di pace, è costruttore di pace, come sottolineano le Beatitudini evangeliche: “Beati i costruttori” (Mt 5,9). Ognuno di noi costruisce in quanto si avvicina a Dio, in quanto si avvicina al suo amore, in quanto diventa più disponibile alla grazia del Signore.

Ecco perché dobbiamo insistentemente volere la pace, volerla per noi stessi, acquistarla per noi stessi e donarla agli altri, donarla nell’umiltà, donarla nella bontà; dobbiamo vincere il nostro egoismo, dobbiamo superare le nostre passioni, dobbiamo darci a Dio proprio come Dio si è dato a noi.

Vogliamo allora fare l’augurio a tutti: l’augurio di una pace vera, di una pace intima, di una spiritualità più forte e più grande; vogliamo augurare la pace ad ogni famiglia, perché nella famiglia si sappia amare, si sappia comprendere, si sappia vicendevolmente pazientare e donare.

La pace alla nostra società. In questo momento di travaglio e di ansia, in questo momento in cui vediamo sempre conculcati i valori grandi dell’uomo, la sua libertà e la sua autonomia, dobbiamo proporci di essere veramente cristiani, veramente fervidi, veramente impegnati, dati tutti al bene, al maggiore bene che il Signore si aspetta da ognuno di noi.

CODICE 82A0O01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1982
OCCASIONE Omelia, Maria Santissima Madre di Dio - Solennità
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Madre: unione tra Gesù e gli uomini; costruttori di pace
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