26/12/1983 - Omelia S.Stefano ore 8

Sant'Ilario d'Enza, 26 Dicembre 1983
Omelia S. Messa ore 8.30

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Non c’è maggiore amore che dare la vita. La festa di santo Stefano ci ricorda come l’amore trionfa ed esulta, la festa di un martirio non ci toglie la gioia del Natale, anzi ce la rende piena e totale, perché è la risposta dell’uomo al dono di Dio. La venuta di Gesù sulla terra è stata la grande meraviglia, il grande trionfo di un amore che perdona, di un amore che salva, di un amore che redime. Stefano è stato il primo martire, Stefano è stato colui che ha saputo rispondere con tutto se stesso. Oh, la vita cristiana è fatta così, deve essere realizzata così; la vita cristiana per essere vera e autentica deve “sapere” sempre di martirio, deve “sapere”, perché la vittoria di noi stessi è una sorta di martirio: “Se il grano di frumento non marcisce non può dare frutto”. Noi oggi dobbiamo meditare a lungo su questo martirio, su questa offerta, su questo dono, per renderci più forti, per renderci più veri, per renderci veramente autentici nella professione della nostra fede. Direi che su tre cose dobbiamo insistere: superare noi stessi per realizzare una preghiera fervida e perseverante: è scritto di Stefano che era perseverante nella preghiera e vedeva la gloria di Dio. Realizzare una preghiera come sorgente della nostra forza e della nostra generosità.

La seconda cosa: attuare ogni giorno una virtù umile e continua, perché non è difficile fare degli atti di virtù ogni tanto, è ogni giorno dare al Signore la prova della nostra carità, ogni giorno insistere perché l’esercizio della nostra carità, della nostra umiltà, l’esercizio del nostro dovere sia sempre vissuto con grande forza, con grande ricerca di Dio.

E la terza cosa: il nostro amore del prossimo, non guardando ai meriti, non guardando al nostro comodo, cercando di attuare sempre quel servizio che il Signore ci ha indicato, come Stefano che ha saputo dare la sua vita proprio per i suoi nemici e la sua offerta ha meritato alla Chiesa il grande miracolo della conversione di Saulo: se abbiamo San Paolo lo dobbiamo a Stefano. Impegniamoci con molta umiltà, con molta fede, con molta perseveranza, così che la nostra testimonianza sia piena e generosa. Chiediamo a Santo Stefano questa grande grazia per noi e per la nostra parrocchia, perché possiamo essere davvero fedeli fino in fondo con grande serenità e con grande umiltà.

CODICE 83NRO01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 26 Dicembre 1983
OCCASIONE Omelia S. Messa ore 8.30
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Santo Stefano
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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