02/01/1986 - Omelia S. Macario

Sant’Ilario d’Enza, 02/01/1986
Omelia, memoria san Macario, compatrono

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Avere un patrono è avere un intercessore ed un modello.

Noi dobbiamo invocare san Macario perché è potente nella gloria dei santi. Dobbiamo invocarlo sicuri che lui è per noi un amico, un vero amico e vuole per noi i benefici più importanti per la nostra spiritualità e per la nostra parrocchia.

Ci presenta così la sua vita, una vita di preghiera. Tutta la sua vita, un tessuto di preghiera. Una vita offerta a Dio come un olocausto. Ha vissuto una vita austera e forte. Per noi dev’essere un motivo di grande riflessione, facili come siamo a non dire sul serio, facili come siamo a prendere la vita cristiana con superficialità e leggerezza, facili come siamo a non capire le esigenze che il Vangelo urge, ci sottolinea. Le parole del Signore sono senza possibilità di equivoco: “Se non farete penitenza, perirete tutti, se non capite che bisogna unire alla preghiera la penitenza, certo genere di demoni non viene scacciato” (cfr. Lc 13,3; Mc 9,29; Mt 17, 21).

L’importanza, quindi, di sentire come tutti i giorni abbiamo il nostro combattimento spirituale da svolgere. Rinunciare al combattimento, rinunciare per una condotta fatta di esteriorità e di superficialità, è tradire la Parola di Dio e la vita di Dio in noi. La grazia è una grandissima forza, è una grandissima cosa ma che noi dobbiamo realizzare corrispondendo, dicendo di sì, vivendo una vita spirituale molto intensa, molto logica, molto seguita. Una vita spirituale di energia, di vigore, di pieno acconsentimento all’azione dello Spirito. Lo Spirito vuole purificare il nostro cuore e vuole darci il gusto delle cose celesti. Dobbiamo allora accettare il combattimento contro le tentazioni, contro le passioni, contro i dubbi e contro le incertezze.

Accettare il combattimento spirituale è dire : “Sì, Signore, io voglio essere veramente pronto, veramente generoso in ogni occasione. Se vuoi, accetto il combattimento come la vita mi presenta e voglio che questo combattimento spirituale sia la mia gioia, la mia gloria, sia l’espressione più vera del mio amore”.

Si ama Dio quando si combatte per Iddio; si ama Dio quando ci si sacrifica per Iddio; si ama Dio quando si rinuncia alla propria volontà per seguire la sua: “Sia fatta la tua volontà” (Mt 6,20).

È proprio in quest’ordine che accogliamo l’invito di san Macario: fare tutta la volontà di Dio, farla con umiltà, con perseveranza, con gioia.

CODICE 86A1O01321N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 02/01/1986
OCCASIONE Omelia, memoria san Macario, compatrono
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Preghiera, Penitenza, Combattimento spirituale, corrispondere grazia di Dio, Fare volontà di Dio
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  • “È evidente come Don Pietro abbia vissuto il suo sacerdozio
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