02/01/1987 - Omelia S. Macario

Sant’Ilario d’Enza, 02/01/1987
Omelia, Venerdì Tempo di Natale prima dell’Epifania − San Macario compatrono

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1 Re 19, 4-15; Gal 6, 14-16; Mt 19, 27-29

La nostra Parrocchia ha scelto san Macario come compatrono: una scelta impegnativa scegliere un austero monaco che è vissuto nel deserto, che ha vissuto una vita particolarmente forte e penitente. La sua figura è la figura di uno che veramente ha realizzato l’amore, il vero amore di Dio, perché l’amore non è una debolezza, è la forza più grande e, quando l’amore è l’amore di Dio, è una forza irresistibile. È proprio nell’ unione con il Signore che si realizza tutto, che si realizza una vita, che si realizza una gioia, che si realizza una missione. San Macario è stato un uomo di preghiera e di penitenza, per questo è stato un uomo che ha realizzato pienamente la carità, perché tornano le parole del Signore e tornano con particolare evidenza e forza: “Un certo genere di demoni non si vince che con la preghiera e il digiuno” (Mt 17,21). Dobbiamo domandare a san Macario, stasera, l’amore per la preghiera e la forza per la penitenza; dobbiamo chiedere al grande Santo che anche noi possiamo stimare la preghiera, stimare il tempo della preghiera, impegnarci con molta forza nella preghiera. Senza pregare molto non riusciamo; senza pregare molto non possiamo fare le opere di Dio e saremmo sempre dei cristiani mancati, dei cristiani a metà, senza una vera vita di preghiera, senza un’ applicazione alla preghiera generosa e perseverante. Abbiamo bisogno di pregare: dobbiamo chiedere il gusto e la voglia di pregare; dobbiamo impegnarci perché la preghiera sia la cosa più importante di ogni giornata, sia veramente un capolavoro che ogni giorno cerchiamo di perfezionare.

Dobbiamo chiedere ancora a san Macario che ci interceda una visione forte del nostro Cristianesimo: dobbiamo sapere sempre vincere i nostri nemici, vincere i nostri ostacoli mortificando quella parte di noi che è deteriore, quella parte che ci tira in basso, quella parte che vorrebbe andare contro Dio solo per un breve piacere. Dobbiamo capire che l’ascesi, lo sforzo, è necessaria: un vero, forte, generoso sforzo che rappresenta il nostro camino. Un vero cammino è un cammino di generosità, è un camino di umiltà, è un cammino di amore e noi nell’amore dobbiamo saper adoperare anche le maniere forti per vincere noi stessi, per dare a noi quella spinta quotidiana per cui vinciamo le tentazioni, gli allettamenti del mondo e diciamo di sì, un sì pieno, cordiale, forte al Signore.

CODICE 87A1O01320N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 02/01/1987
OCCASIONE Omelia, Venerdì Tempo di Natale prima dell’Epifania − San Macario compatrono
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Amore di Dio, preghiera e penitenza (esempio di san Macario)
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