Nm 6,22-27; Gal 4,4-7; Lc 2, 16-2.1
Esultiamo celebrando la grande festa della beata Vergine, la festa della sua maternità divina.
Veramente Maria si può chiamare «madre di Dio» secondo la natura umana. Il suo sì ha aperto la strada alla redenzione, alla salvezza, al trionfo dell’amore di Dio nel mondo.
Quanto dobbiamo onorare la Beata Vergine e quanto dobbiamo capire che è potente la sua intercessione. È di una potenza che noi non riusciamo nemmeno a immaginare, perché è la madre di Dio e il Signore ha affidato a Lei noi peccatori: è il nostro Rifugio.
Esultando, dobbiamo approfondire che, insieme alla maternità del Verbo Incarnato, è diventata ancora nostra madre, perché madre del Capo e delle membra: una dignità singolare che noi abbiamo la stessa madre di Gesù, che noi possiamo avere in lei un modello e un aiuto.
Il nostro proposito dev’essere proprio quello della prima Chiesa. Si dice negli Atti degli Apostoli: “Erano perseveranti nella preghiera con Maria, madre di Gesù” (cfr. Atti 1,14). Apriamo l’anno col proposito di stare uniti alla beata Vergine nella preghiera sapendo la preziosità e l’efficacia della preghiera. Preghiamo con lei, preghiamo lei, uniamoci di vero cuore a lei che, Madre della Chiesa, estende la sua sollecitudine da una parte all’altra del mondo.
Il Papa ci invita a pregare per la pace: dal nord al sud, dall’est all’ovest un’unica pace. Il Papa ci invita a pregare perché la pace vera e autentica nasce dalla nostra relazione con Dio: solo se siamo con Lui obbedienti, solo se osserviamo la sua legge, solo se amiamo gli altri come Lui ci ha comandato è possibile una vera pace, non una finzione, non un’ipocrisia di più.
Dobbiamo, con tutto il cuore, augurare agli uomini la pace proprio in questa comunicazione col Signore, in questa osservanza della sua legge, in questa fiducia nella sua azione.
Troppo l’uomo si esalta nel suo orgoglio, troppo pensa di costruire con le sue forze. Ma tornano le parole del Salmo: “Se il Signore non costruisce la casa invano si affaticano coloro che lavorano” (Sal 127,1). A Lui, il Principe della pace, a Gesù, Verbo di Dio, noi dobbiamo raccomandare la pace per tutta l’umanità, dobbiamo desiderare questa pace di equilibrio e di amore. Un’unica pace per tutto il mondo, perché unica dev’essere la piattaforma dei valori che garantiscono la pace.
Poniamo la nostra intenzione, di migliorare noi stessi, di restare più fervidi nel bene, più assidui nella preghiera, più pronti nella carità.
Proponiamoci quest’anno come un anno di vera spiritualità, di vera generosità, di vero amore fraterno.
CODICE | 86A0O01321N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 01/01/1986 |
OCCASIONE | Omelia, Ottava Natale Solennità Maria SS. Madre di Dio |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | |
ARGOMENTI |
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