01/01/1981 - Omelia S.M Madre di Dio

Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1981
Omelia, Giovedì Solennità di Maria Santissima Madre di Dio

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Nm 6, 22-27; Gal 4, 4-7; Lc 2, 16-21

“Maria da parte sua serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore” (Lc 2, 19). Esultiamo oggi perché comincia un anno nuovo, ma soprattutto esultiamo celebrando la festa di Maria Madre di Dio. Celebriamo la sua festa, celebriamo la sua grandezza, celebriamo la sua missione. Per questo la chiamiamo non solo Madre di Dio, ma Madre della Chiesa, perché non solo ha dato al mondo il Figlio di Dio incarnato, ma nel piano di Dio è per la formazione di tutto il corpo di Gesù, di tutto il Corpo Mistico di Gesù, cioè della Chiesa .

Noi vogliamo invocarla oggi per la pace nel mondo, perché nella pace fioriscano tutti i beni, perché si rispetti la libertà di ogni uomo, perché ogni uomo deve essere onorato nei doni che gli ha dato Dio. Noi preghiamo la Vergine perché interceda per questo nostro mondo inquieto e sempre più difficile. La preghiamo e vogliamo metterci col suo aiuto a disposizione del Regno di Dio.

Il Signore ci dona il tempo perché noi facciamo, non ci dona il tempo perché noi restiamo oziosi, ci chiudiamo in noi stessi, dimentichiamo di essere Chiesa. La Chiesa è per il mondo e la Chiesa è nell’ordine della stessa missione di Cristo Signore. Vogliamo prendere sempre più coscienza delle nostre responsabilità, per cui essere cristiani non vuol dire limitarsi a certi gesti rituali o a certe presenze. Essere cristiani vuol dire vivere di Cristo e compiere la missione, che Dio affida a ognuno di noi. Sentirci quindi responsabili di un tempo che abbiamo a nostra disposizione.

Sì, ci auguriamo “buon anno” e anch’io lo auguro a tutti questo “buon anno”, ma intendo per buono un anno vissuto nella luce della parola di Dio, nella completezza di una vita messa in comunione con Cristo e coi fratelli, un anno da non sciupare, da vivere intensamente. Ognuno di noi si interroghi durante questa Messa, per vedere come può meglio, può con più fervore, con più slancio adempiere il proprio cristianesimo in concreto.

La Parrocchia è una porzione di Chiesa e la Parrocchia deve vivere sempre più intensamente, deve sentire la sua vocazione, la vocazione di evangelizzarsi per evangelizzare, di stare in tanta unione con Gesù, da poter essere veramente nella linea e nell’azione di Gesù . La vita della nostra Parrocchia deve essere vissuta da tutti: ognuno ha il suo posto, ognuno ha il suo dono, ognuno deve far fruttificare il suo dono, nessuno deve stare spettatore.

Ho il piacere di annunciare che il 18 di questo mese, domenica alle ore 8, 30 verrà il Vicario generale della Diocesi a presentare e benedire sei nuovi candidati al diaconato. Sentiamo, come del resto ha detto il Vescovo, che in questo modo acceleriamo quella che deve essere la nostra meta. Tutta la Parrocchia deve essere ministeriale. Il ministero dei diaconi è ministero di servizio, di umiltà, è ministero di annuncio. Se abbiamo dei candidati, vuol dire che abbiamo delle persone che si mettono a disposizione e questo deve dire a tutti che è necessario andare avanti, progredire nel senso vero ecclesiale.

Dobbiamo fare molto di più e l’anno nuovo che si apre ci dice che dobbiamo intensificare, perché il tempo, dono prezioso di Dio, è il nostro grande e vero banco di prova. Noi dobbiamo nel tempo dar gloria a Dio e fare tutto il nostro lavoro, un lavoro forte e generoso.

Voglia la Madonna darci il suo aiuto, la sua intercessione perché “Dio ci benedica con la luce del suo volto, faccia splendere il suo volto su di noi, perché si conosca sulla terra la sua via, fra tutte le genti la sua salvezza” (Sal 66, 2-3).

CODICE 81A0O01320N
LUOGO E DATA Sant'Ilario d'Enza, 01/01/1981
OCCASIONE Omelia, Giovedì Solennità di Maria Santissima Madre di Dio
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione
ARGOMENTI Maria Madre della Chiesa – Parrocchia: evangelizzarsi per
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