Is 58,9-14; Lc 5,27-32
“Seguimi”.
Ogni cristiano è chiamato con forza e con abbondanza straordinaria di mezzi, a seguire il Signore. Già Dio Creatore aveva fatto l’uomo dandogli un fine supremo. L’uomo non è fatto per delle cose, l’uomo è fatto per l’infinito. Le cose di questa terra non lo possono accontentare e saziare, le cose di questa terra sono, in ultima analisi, solo un’illusione: tutto passa.
Dio, creando l’uomo, ha voluto dargli il fine più alto, ha voluto essere Lui la sua suprema beatitudine. Ed ecco che Gesù, che è venuto a restaurare questo stato che gli uomini avevano rotto con il peccato, chiama i peccatori, anche i peccatori, non semplicemente gli uomini che sono riusciti a tenere una vita santa, tutti, anche i peccatori. Vivendo con Gesù ne partecipiamo allora alla forza, alla grazia, a una vivacità straordinaria di vita. Noi partecipiamo in Gesù della Sua verità. Magnifiche verità ci ha detto Gesù, bellissime, consolanti. Noi partecipiamo alla Sua beatitudine e infatti il codice che il Signore ci ha dato è il codice delle beatitudini, per cui l’uomo è beato, anche su questa terra, se osserva con amore la legge di Dio e le disgrazie, i dispiaceri, i dolori, non sono sufficienti a fargli perdere la vera pace del cuore, se corrisponde alla grazia dello Spirito Santo.
Poi Gesù ci chiama ancora alla Sua missione, alla Sua redenzione, a parteciparvi, perché anche noi dobbiamo portare la parola, dobbiamo portare il messaggio evangelico, dobbiamo essere perfettamente intonati a quella che è stata la vita apostolica di Gesù.
Sentiamo allora questa sera quanto siamo sollecitati. Seguire Gesù, tendere alle cose divine, guardare Dio nostra somma felicità, nostra gioia intramontabile e impariamo, non solo ad abbandonare il peccato, non solo a superare le nostre difettosità, ma a superare la miseria di queste cose terrene, a non fare troppo conto di quello che passa, ma impegnandoci a compiere sempre la volontà di Dio perché è in questo modo che ci fissiamo per l’eternità.
CODICE | 83BIQ0134YN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 19/02/1983 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato dopo le ceneri |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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