Is 58,9-14; Lc 5,27-32
“Disse: seguimi ed egli, lasciando tutto, si alzò e Lo seguì”. È la vocazione di Levi, soprannominato Matteo: da peccatore, da truffatore, è trasformato nel grande apostolo, nel mirabile evangelista. Che cosa vuol dire saper dire di sì, che cosa vuol dire non frapporre indugi alla Sua chiamata, alla Sua voce! Questa sera è giusto che su questo facciamo la nostra riflessione, perché ogni vita cristiana sorge da una chiamata, progredisce in quest’ordine e può raggiungere la sua perfezione. Lo sappiamo bene, dir di sì al Signore è un atto di fede, per questo è detto: “Il giusto vive di fede” (Romani 1,17). Molte sono le voci che risuonano attorno a noi e si ripercuotono molto in fondo dentro di noi. C’è la voce del mondo, c’è la voce di chi nega Dio, c’è la voce della passione, c’è la voce del nostro comodo, del nostro orgoglio, c’è la voce del nostro istinto scatenato… e c’è la Voce dello Spirito. Il Signore ha detto: “Io vi manderò lo Spirito, Egli vi insegnerà tutto” (cfr.Gv 14,26) “Ora non posso dirvi tutto, non ne siete capaci, quando verrà lo Spirito..”e per ogni cristiano è venuto lo Spirito e per ogni cristiano che lo ha accolto nel Battesimo, nella Cresima, la vita spirituale deve essere un dialogo ininterrotto. “Ascoltate quello che dice lo Spirito – dice la Scrittura – ascoltate”. In mezzo alle altre voci risuona questa, ed è l’unica voce da seguire, perché la voce del nostro Dio è la voce dell’amore infinito che ci chiama. Di qui la nostra chiara traiettoria, di qui un parametro che non possiamo assolutamente lasciare: “Camminate secondo lo Spirito” dice l’apostolo (Gal 5,16), ecco la docilità, ecco la prontezza, ecco la generosità. Il nostro esame di coscienza si profila così con molta chiarezza. Ci dobbiamo interrogare e interrogare con grande sensibilità se la nostra vita cristiana è una ricerca di questa voce, è un’obbedienza a questa voce. Troppo ci riempiamo dei nostri pensieri, troppo sussultiamo delle nostre passioni, troppo ascoltiamo gli altri uomini, troppo! È per questo che succedono gli errori, succedono gli avvenimenti, succedono gli smarrimenti. Io vorrei che riflettessimo a lungo, ognuno di noi. “Ascolta il tuo Dio che è in te“, “voi siete tempio di Dio” (1Cor 3,16) dice la scrittura. Ascolta Dio che è in te, ubbidiscigli o, con altre parole, cerca di vivere di fede, perché la fede è la Parola accolta, la Parola che diventa ragione di vita, che diventa modalità ancora di vita. Ascolta il tuo Dio e fa' tacere quello che deve tacere. Tacciano tutte le cose, parlaci solo tu, o Signore, e da' a noi la forza e la sicurezza per camminare sempre come vuoi Tu.
CODICE | 80BOQ0134YN |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 23/02/1980 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato dopo le Ceneri Tempo di Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS