Sir 24, 1-4. 8-12; Ef 1, 3-6. 15-18; Gv 1, 1-18
Abbiamo sentito la parola del Vangelo. Abbiamo sentito come è proclamata con molta forza e con molta evidenza la verità centrale del cristianesimo: la nascita di Cristo non può essere racchiusa in una celebrazione di un uomo eccezionale, di un uomo fuori misura. Il Vangelo ci dice: colui che è nato a Betlemme è il Figlio di Dio, è Dio stesso che è venuto tra gli uomini. Per questo la sua Parola ha tanto valore, il suo esempio è veramente una scuola. Per questo noi non solo lo celebriamo ma lo adoriamo, perché è Dio.
Il fatto centrale del cristianesimo dunque è questo miracolo, per cui Dio infinito si è avvicinato all’uomo, ha voluto essere un uomo, ha voluto soffrire per gli uomini. Il fatto straordinario di tutta la storia dei secoli sta qui. L’uomo più volte, e ogni generazione ha il suo travaglio, ha gridato al cielo la propria angoscia, ha gridato al cielo la propria povertà, ecco, Dio ha risposto. Dio ha risposto non con un dono, ma con la sua presenza, con il suo amore infinito per cui ogni uomo è diventato, se lo vuole, amico di Dio. Egli, dice sempre la Bibbia, è diventato nostro fratello.
Poi, avete ascoltato, il miracolo ancora si è prolungato: “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio”. C’è un’altra generazione. Oltre la volontà dell’uomo c’è una generazione nel campo meraviglioso di quest’Incarnazione del Cristo. L’uomo, anche lui, s’assomiglia a Cristo perché anche lui diventa figlio di Dio, da Dio è generato.
Stasera celebriamo il Battesimo. Ebbene celebriamo questo, che per la nascita di Cristo anche i figli degli uomini realizzano un’altra generazione, diventano figli di Dio. Il Battesimo nella sua semplicità realizza questo incredibile miracolo: un uomo, una creatura, il figlio di creature assurge ad un’incomparabile dignità, diventa figlio di Dio veramente, come soggiunge l’apostolo san Giovanni: “Non solo ci chiamiamo, lo siamo in verità”.
Ecco perché questa sera la nostra preghiera è proprio in questo senso: questi bambini, che vengono presi così da Cristo e vengono così trasformati nella loro anima, possono veramente realizzarsi nella loro vita cristiana e, aiutati dai loro cari, possono realizzare in pieno il piano di Dio, l’amore che Dio ha voluto spandere nel loro cuore.
Questo noi invochiamo in questa Messa, questo noi auguriamo.
CODICE | 76A2O01320A |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 03/01/1976 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato feria Tempo Natale, Messa vespertina - Battesimo |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale, |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Incarnazione |
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