22/02/1986 - Omelia Sabato I Quar

Sant’Ilario d’Enza, 22/02/1986
Omelia, Sabato I Settimana Tempo Quaresima

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1Pt 5,1-4; Mt 16,13-19

Celebriamo la festa della Cattedra di san Pietro. Celebriamo cioè come la Chiesa è una, è una nella unione con Pietro, nella unione che il Sommo Pontefice riesce a cementare e riesce per una grazia divina. Celebriamo la Chiesa e vogliamo sentire quanto sia a noi necessaria. La Chiesa è il Corpo di Cristo e la Chiesa è aperta verso tutti gli uomini. Non c’è un uomo che sia da essa respinto. Tutti trovano nella Chiesa il porto della salvezza. E la Chiesa, sempre perseguitata, sempre osteggiata, è la Chiesa che perdona sempre perché vuole seguire Gesù ed essere perfetta come il Padre celeste. Il perdono a tutti gli uomini. La bontà per tutti gli uomini. Perseguitata, ma sempre piena di carità, ma sempre piena di amore, ma sempre in pieno perdono. Vorrei che sentissimo come la nostra gloria è proprio qui, nell’appartenere alla Chiesa. Vorrei che sentissimo come il nostro dovere è proprio nell’essere figli degni della Chiesa, nell’aprire il nostro animo come vuole la Chiesa, come lei ci insegna, nell’aprirlo a tutti gli uomini e nel preoccuparci di tutti gli uomini. Anche di quelli che osteggiano la Chiesa e di quelli che hanno tradito la fede del loro battesimo. L’apertura del nostro cuore deve essere totale, deve essere in pienezza. Il nostro cammino verso la vera carità. Perché della carità, della bontà, della pace molti ne parlano, ma solo quelli che hanno il cuore posto nel Signore, ma solo i veri figli della Chiesa realizzano questa meraviglia di carità vera e soprannaturale. Perché il nostro amore non può essere solo un amore umano. Il nostro amore non può essere solo una solidarietà sul piano della comprensione tra gli uomini e del rifiuto di ogni delitto. La nostra carità deve essere la carità di Cristo. Una carità che quindi è ben superiore, è ben radicata, così come tutta la Scrittura insiste: amatevi nella carità di Cristo. E le altre parole di Gesù che dobbiamo sempre meditare: amatevi come io vi ho amato. Ecco dobbiamo crescere perciò in questa Quaresima nella vera carità. Carità fatta di pazienza, fatta di umiltà, carità fatta di intelligenza delle situazioni degli altri, delle difficoltà degli altri, carità che è perdono dei difetti, che è perdono delle ingiurie, che è perdono di tutto quello che in qualche maniera può averci umiliato e infastidito. Cresciamo nella carità come la Chiesa ci suggerisce e vuole. La Chiesa che ha sempre i suoi martiri e sempre è aperta a tutti, che sempre ha i suoi martiri e da quando Gesù l’ha fondata nessun periodo si è verificato senza persecuzioni. Abbiamo fiducia, abbiamo confidenza, abbiamo sicurezza nella parola di Gesù, sulla parola di Gesù: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano. Sono parole che la Chiesa ha dimostrato possibili e che noi dobbiamo fare intensamente nostre.

CODICE 86BNQ01340N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 22/02/1986
OCCASIONE Omelia, Sabato I Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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