Dt 26,16-19; Mt 5,43-48
Il Signore ci esorta, ci spinge, il Signore non cessa di stimolarci. Noi dobbiamo abbracciare la Sua parola, perché sono “beati coloro che custodiscono la parola di Dio”, e vincere il nostro brutto, antipatico difetto di tendere al compromesso. Il Signore ci dice di custodire ed accogliere la parola, ci dice che con semplicità, con umiltà e con totalità, dobbiamo tradurre questa parola. La nostra tendenza al compromesso nasce dal volere accontentare anche la parte inferiore di noi, dal volere soddisfare alla nostra pigrizia, al nostro orgoglio o al nostro egoismo; è per questo che vogliamo servire il Signore, ma mettiamo delle condizionali, che vogliamo essere generosi però, se capitano delle circostanze, vogliamo esimercene. Insomma è voler conciliare delle cose che non sono conciliabili. Il Signore ci ha indicato il Padre celeste, modello perfetto, dal quale viene la parola, viene il comando, viene la comunicazione di ciò che dobbiamo fare. Fare tutta la volontà di Dio, fare sempre la volontà di Dio, non volere mai diminuire dalla volontà di Dio. È per questo che il Signore ci ha dato una facoltà preziosa, che è la nostra coscienza. La coscienza è il giudizio pratico della retta ragione: capiamo bene quello che il Signore vuole, riusciamo a catalogare le nostre responsabilità. Dobbiamo fare della nostra coscienza il grande mezzo della nostra santità. Obbedire alla coscienza, formarci una coscienza sempre molto delicata, una coscienza sensibile e che ci dica tutta la verità. E così, azione per azione, momento per momento, sentiremo come tradurre la parola di Dio, come fare la volontà del Padre celeste, come fuggire dall’odiosa mediocrità, cui sempre tendiamo. Un impulso.
Al centro della nostra coscienza c’è lo Spirito Santo. Se siamo disponibili è la voce stessa dello Spirito che risuona in noi, è la Sua forza che ci conduce. Restiamo ben uniti allo Spirito Santo, abbiamo il senso della dipendenza. È nostro ospite, in fondo al nostro cuore. Ascoltiamo. Non diminuiamo mai, non divergiamo mai, restiamo sempre così pronti sereni e forti.
CODICE | 83BRQ01340N |
LUOGO E DATA | Sant’Ilario d’Enza, 26/02/1983 |
OCCASIONE | Omelia, Sabato I settimana Tempo Quaresima |
DESTINATARIO | Comunità parrocchiale |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI |
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