01/05/1976 - Omelia Sabato II Pasqua Battesimo

Sant’Ilario d’Enza, 01/05/1976
Omelia, Sabato II settimana Tempo Pasqua, festa San Giuseppe lavoratore - Anno B - Battesimo

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At 3, 13-15. 17-19; 1 Gv 2, 1-5; Lc 24, 35-48

Vorrei che nella nostra riflessione ci fermassimo a questa parola: “Gesù in persona apparve in mezzo a loro”. Perché ci fermiamo qui? Perché è la nostra gioiosa realtà: è apparso in mezzo a loro visibilmente, ma invisibilmente è ancora in mezzo a noi.

Gesù Risorto è nella sua Chiesa, in mezzo ai suoi, dona a noi la fede e l’amore. Cristo risorto è principio della nostra vita spirituale ed è al centro della Chiesa. La Chiesa c’è perché lui è risorto, la Chiesa agisce perché Lui dà la forza, la Chiesa comprende perché Lui è principio d’intelligenza.

Dobbiamo vivere il tempo di Pasqua in un forte spirito di fede: dobbiamo sentire il Signore in mezzo a noi, gioire della sua presenza. La sua presenza viva e operante la sentiamo nella Parola e nei Sacramenti, che sono azioni salvifiche di Cristo, che lui compie.

Fare un Battesimo nel tempo pasquale è sentire Cristo che ha dato questo dono alla famiglia, questa grazia alla Chiesa, è sentire il Signore vivo e operante.

Una prima cosa allora: gioire: “Pace a voi!”. Gioia, sicurezza, serenità perché c’è lui. Un cristiano non si sgomenta, resta in una soave speranza perché ha il Signore. Gioia.

Una seconda cosa: aumento di fede, un fede viva, fede che dunque è luce della sua Parola, che muove tutta la nostra esistenza. La fede nella resurrezione prende tutto il nostro modo di agire. Il cristiano vive di fede, opera nella fede. Un cristiano che agisce senza fede non ha senso, deve agire come uomo che deve essere sempre così guidato, ricco di umanità perché ricco di fede.

Gioia e fede.

È questo che sentiamo ed esprimiamo ed è ciò che auguriamo a questo bimbo: realizzare nella vita la pace cristiana per sé e per gli altri. Sia guidato dalla fede che riceve dal Cristo attraverso i genitori, una fede forte, che sa superare tutto.

Poniamo il nostro augurio nelle mani di Maria, nel suo Cuore. Si è voluta unire all’idea della resurrezione l’idea viva che dice: la Vergine sia nostro modello. Maria, membro della Chiesa, è esempio. Ci conduce all’Eucarestia dove Gesù Risorto è nel suo corpo, sangue, anima e divinità. Maria ci dà l’Eucarestia come sostegno di gioia e forza della fede. Maria, Vergine e Sacerdote, ci comunica l’esperienza della comunione con Cristo. Cristo nell’Eucarestia è principio di vita, gioia, mistero di fede.

La Beata Vergine ci indica Cristo Risorto nell’Eucarestia, principio di tutta la vita della Chiesa. La Chiesa sorge dall’Eucarestia, si struttura nell’Eucarestia, si vivifica nell’Eucarestia.

Sia così veramente la nostra riflessione: un momento vivo di esperienza di lui, del Signore.

Non stupiti, non spaventati, sereni, pronti, generosi, sempre!

CODICE 76E0O01361A
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 01/05/1976
OCCASIONE Omelia, Sabato II settimana Tempo Pasqua, festa San Giuseppe lavoratore - Anno B - Battesimo
DESTINATARIO Comunità Parrocchiale
ORIGINE Registrazione (completata da appunti di fonti diverse)
ARGOMENTI Gesù risorto nell’Eucarestia
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