13/03/1982 - Omelia Sabato II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 13/03/1982
Omelia, Sabato II settimana Tempo Quaresima

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Mic 7,14-15. 18-20; Lc 15,1-3. 11-32

“Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te”. Quando il peccatore riconosce con verità quello che ha fatto, rientra nel numero dei figli, diventa non più oggetto di ripulsa, diventa oggetto di amore. Perché il Padre è sempre pronto, il Padre aspetta sempre, il Padre ha il cuore meravigliosamente grande.

Vorrei che meditassimo a lungo, sempre di più, questo ritorno al Padre. Il nostro itinerario quaresimale ci porta qui, ci porta a riconoscere nella loro realtà i nostri peccati e a sentirli come veramente sono: gesti insani, pazzie di un’autonomia che non ragiona.

Tutto il nostro itinerario quaresimale, ci deve allora portare ad una cognizione più profonda di noi stessi, a non essere superficiali e leggeri nel considerare i nostri peccati solo come debolezze trascurabili. Dobbiamo avere il senso del peccato, perché questo ci porta a rivedere noi stessi, perché questo ci porta ad andare verso di Lui.

Questa parabola si può sintetizzare così: il figlio va, è triste, riconosce il suo errore, ritorna. Ecco, in questo ritorno sta tutto. Il fatto del suo andare, purtroppo è di tutti noi. Tutti noi abbiamo avuto dei momenti in cui abbiamo sentito la noia del bene, perché non abbiamo saputo percepire quale grande gioia e ricchezza sta nel servire Dio. Abbiamo sentito la noia e siamo andati a cercare qualche cosa. Le illusioni si sono presto spezzate.

Tornare con cuore sincero. “Non sono più degno- è la sua parola -Non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Un sentimento forte e profondo. È il modello del nostro ritorno. Il modello di un vero, totale ritorno, perché sarebbe molto triste svolgere un’altalena continuata, tra peccato e recupero.

Dobbiamo capire che ci dobbiamo dare a Dio con totalità e con forza. Ecco allora che ognuno di noi cerca di riordinare la sua anima, di vedere come può fare di meglio, perché il peccato sia finalmente vinto e possiamo incontrarci con il cuore del Padre.

Il cuore del Padre è la cosa più soave, più dolce, è la cosa che ci porta maggiormente sicurezza. Il cuore del Padre. Il cuore che si apre sempre ad ogni nostro grido, ad ogni nostra necessità.

Prepariamoci allora a fare quanto è necessario al peccatore pentito. Prepariamoci a fare la strada del ritorno e siamo sicuri: Lui è là che ci aspetta.

CODICE 82CCQ01341N
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 13/03/1982
OCCASIONE Omelia, Sabato II settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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