17/03/1979 - Omelia Sabato II Quar

Sant’Ilario d’Enza, 17/03/1979
Omelia, Sabato II Settimana Tempo Quaresima

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Mic 7,14-15. 18-20; Lc 15,1-3. 11-32

La gioia del perdono. La gioia che si realizza nell’incontro dell’uomo con Dio. Il battesimo è il primo incontro di una creatura con Dio. È un incontro di amore e perciò è sempre un incontro di gioia. Il battesimo è il grande momento della salvezza, il grande momento della Redenzione. Per il Sangue prezioso del Signore una piccola creatura è chiamata figlia di Dio. E nella sua anima viene ad abitare lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è Dio, nel suo amore, è Dio che fa della sua creatura un prolungamento della sua grandezza, un capolavoro della sua bontà. E stasera, ecco, noi sentiamo come il battesimo è sacramento quaresimale, perché è segno di questa misericordia grande di Dio. Noi vogliamo augurare al bambino che sarà battezzato di realizzarsi in pieno, in una pienezza grande di umanità e di cristianità, di realizzarsi in pieno nella sua vocazione ad essere figlio di Dio e fratello di Gesù Cristo. E per noi? Per noi dobbiamo ricordare il momento del nostro battesimo per vedere come siamo stati fedeli, come siamo stati pronti, come siamo stati impegnati a mantenerlo nella sua proporzione, nella sua grandezza, perché il battesimo si prolunga nell’altro sacramento, il sacramento della penitenza, dove noi riceviamo meravigliosamente ancora la misericordia di Dio. Il sacramento della penitenza ci richiama al battesimo, alla nostra dignità, alla nostra responsabilità. Noi dobbiamo ben porre il nostro interrogativo perché le nostre confessioni siano veramente il momento del rinnovamento, il momento di una gioia nuova, di una realizzazione più forte e più vasta. Perché i nostri difetti sono i nostri limiti, perché i nostri difetti sono i nostri veri, autentici disorientamenti, perché i nostri peccati sono davanti a Dio un’ingratitudine, perché i nostri peccati segnano i momenti tristi della nostra esistenza. Proporci, nella visione della parabola del figliuol prodigo, la confidenza, l’amore, l’abbandono al Signore, l’impegno ad essere generosi, il saper compiere il nostro ritorno, il saper compiere la nostra ascensione, il pulirci, il pulirci generosamente e fedelmente, ricordando che il Signore è sempre per noi e che le braccia del Padre sono sempre aperte, che le braccia del Padre non sono lì per rimproverarci, sono lì per stringerci al suo Cuore e sentirne più forte i palpiti, sentire che il Signore ci ama, che il Signore ci amerà sempre e che noi non possiamo continuare ad abusare di questo amore. Le nostre confessioni non siano una formalità. Siano qualche cosa di sempre rinnovato nella sua forza e nella sua intensità. Un rinnovato incontro di grazia , un rinnovato incontro di amore. Così realizzeremo il nostro battesimo, così sapremo vivere con gioia la nostra vocazione, così proseguiremo il nostro cammino di quaresima, così otterremo la grazia dal Signore di una purificazione e di un pentimento sempre più forte. Ed ora noi ci uniamo in preghiera perché la grazia di Dio che scende nel cuore di questo bambino sia potente, sia duratura, sia ricca di doni e di gioia.

CODICE 79CGQ01341A
LUOGO E DATA Sant’Ilario d’Enza, 17/03/1979
OCCASIONE Omelia, Sabato II Settimana Tempo Quaresima
DESTINATARIO Comunità parrocchiale
ORIGINE Registrazione
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