Mt 1, 1-17
Coloro che l’hanno atteso, coloro che hanno espresso nella loro vita una speranza, perché Gesù è stato la grande speranza di tutto l’antico testamento e deve essere la gioia di ogni nostra generazione. Il Signore Gesù è il centro della storia, è quello che dà un senso alla storia, che dà un significato a queste vicissitudini di noi uomini, della nostra vita, dei nostri travagli, delle nostre ansietà, della nostra morte. Solo Lui può spiegare tutto: se togliamo Lui, la storia degli uomini è una notte profonda, una notte che non è squarciata da nessun fascio di luce. È per questo che noi dobbiamo sempre e sempre di più meditare su di Lui e vivere di Lui, per questo dobbiamo mettere Lui a scopo di tutto quello che facciamo; perché è inutile lavorare e tribolare, è inutile sopportare i dolori ed essere angosciati dalla morte, se non abbiamo la sua parola e il suo amore. La sua parola che ci assicura la tenerezza del suo amore, che ci è vicina. Quanto dobbiamo confidare in Lui! Tutto questo avvento è un’insistenza nello spingerci a confidare, a porre tutta la nostra sicurezza in Lui, perché troppo, di solito, ci lasciamo prendere dalle cose e, nonostante tante disillusioni, facciamo un eccessivo affidamento su noi stessi, sulle cose, sugli altri uomini e crediamo di essere autosufficienti. Poveri noi, che non possiamo garantirci nemmeno un’ora di tempo; poveri noi, che ci appoggiamo su una canna che si rompe e ci ferisce la mano! Poveri noi! Abbiamo bisogno di capire quanto è essenziale, necessario, un senso profondo di confidenza, un porre tutta la nostra fiducia in Lui. Sì, deve essere proprio questo, perché Lui si inserisca sempre di più nella nostra vita, occupi la nostra vita e la renda strumento di bene per noi e per gli altri, ci adoperi per quella che è la sua gloria, cioè per quello che è il bene universale, quello che è il progresso e la gioia dell’umanità. Così come gli uomini che sono stati prima di loro, sono stati strumenti della sua umanità che ha salvato, anche noi possiamo essere, nonostante i nostri peccati e le nostre debolezze, strumenti veri di un bene che Lui è all’opera per compiere, perché ci ama e ci desidera sempre di più suoi, per il tempo e per l’eternità.
CODICE | 83NGN01312N |
LUOGO E DATA | Sant'Ilario d'Enza, 17/12/1983 sabato |
OCCASIONE | Omelia Ferie di avvento |
DESTINATARIO | Comunità Parrocchiale, novena di Natale III giorno |
ORIGINE | Registrazione |
ARGOMENTI | Confidenza |
© 2022 Movimento Familiaris Consortio | Via Franchetti, 2 42020 Borzano (RE) | info@familiarisconsortio.org |Privacy Policy | COOKIE POLICY | SITEMAP | CREDITS